La Consulta boccia il Porcellum, dichiarando illegittimi sia il premio di maggioranza senza soglia sia le liste bloccate. La Corte Costituzionale ha fatto sapere che renderà note le motivazioni del pronunciamento “con la pubblicazione della sentenza, che avrà luogo nelle prossime settimane e dalla quale dipende la decorrenza dei relativi effetti giuridici”. “Resta fermo che il Parlamento – dicono ancora i giudici – può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali”. A catena sono arrivate le reazioni di tutti i principali partiti. Basta freni, ora serve una nuova legge elettorale, dice il segretario del Pd Epifani che sottolinea: “La decisione della Consulta era ampiamente attesa, anche se è sempre bene aspettare di leggere le motivazioni. Noi l’avevamo detto. Ora la si smetta di mettere freni di ogni tipo e nel tempo più rapido possibile si arrivi a una nuova legge per assicurare correttezza della rappresentanza e il principio di governabilità”. L’invito a fare presto arriva anche dal vicepremier Alfano che parla di una decisione “ottima”: “A questo punto non ci sono più pretesti e alibi per alcuno. Si deve procedere con urgenza a cambiare la legge elettorale”. “Oggi non possiamo che considerarci soddisfatti della pronuncia della Corte Costituzionale e invitare il Parlamento a lavorare subito all’approvazione delle due modifiche” dice il leader dell’Udc Casini. Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta la sentenza “delegittima politicamente chi siede oggi in Parlamento. Nessuno escluso. I ‘nominati’ sono delegittimati una volta, chi poi siede al Senato e alla Camera grazie al premio di maggioranza, è delegittimato due volte”. Secondo l’ex ministro della Pa “conseguenza moralmente impegnativa, per sanare il contrasto tra realtà di fatto e diritto costituzionale, sono le elezioni da indire il prima possibile, con una nuova legge elettorale da approvare al più presto, limitandosi a dare esecuzione alla sentenza”. La decisione della Consulta dà l’occasione a Grillo di tuonare di nuovo contro l’esecutivo, i partiti e il capo dello Stato. “Parlamento, Governo e Napolitano sono rappresentanti illegittimi del popolo italiano e non hanno alcuna facoltà di mettere mano alle riforme e tanto meno a una nuova legge elettorale. Non hanno più alcuna autorità. Non sono rappresentanti di nulla”. Il Porcellum “va considerato decaduto con il ritorno immediato al voto con la precedente legge elettorale Mattarellum” scrive ancora sul blog l’ex comico secondo cui “solo un nuovo Parlamento potrà modificare la legge elettorale. I partiti, Letta e Napolitano non hanno più nessuna legittimità. Sono figli illegittimi della Repubblica. Si torni al Mattarellum, si sciolgano le Camere e si vada al voto. Non ci sono alternative”.