Un quadro dunque molto negativo nel quale Buonomo ha denunciato una commistione tra organizzazioni criminali e politica: ”Se c’è una costante in Campania nei decreti di scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa – ha spiegato – è quella dell’illegalità nel ciclo cemento. E un dato che non ammette repliche: l’81% dei comuni sciolti in Campania dal 1991 a oggi, vede, tra le motivazioni del decreto, un diffuso abusivismo edilizio, casi ripetuti di speculazione immobiliare, pratiche di demolizione inevase”. Il presidente di Legambiente ha ribadito che i dati drammatici riguardano il napoletano:”Il record va alla provincia di Napoli, con l’83% di comuni commissariati anche per il mattone illegale, percentuale – ha poi concluso – che scende al 77% per quelli in provincia di Caserta”.
"La camorra dietro gli abusi edilizi e le modifiche ai piani regolatori", la denuncia di Legambiente
“L’inchiesta sul clan Polverino è l’ennesima conferma di quello che da anni denunciamo nel Rapporto Ecomafia”. Lo ha dichiarato Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania. “Dietro il cemento speculativo – ha affermato Buonomo – si nascondono spesso le betoniere di camorra, piani regolatori trovati in casa dei boss, oppure elaborati in stretto contatto con i clan criminali”. Il presidente Legambiente Campania ha aggiunto che spesso le concessioni edilizie “sono state rilasciate con procedure illegittime” e “l’abusivismo edilizio tollerato, spesso sostenuto dalle amministrazioni in cui la camorra si ritaglia un ruolo da protagonista nella lottizzazione del territorio”.