La società giapponese Ntt Data Corporation, fornitore di soluzioni di Information technology, è stata scelta per collaborare al progetto di digitalizzazione dei manoscritti della Biblioteca Apostolica Vaticana, la ‘biblioteca dei Papi’. Il progetto complessivo, avviato dalla Biblioteca da alcuni anni e attualmente in corso con una produzione dei primi 6.000 manoscritti, prevede la digitalizzazione di tutti i manoscritti conservati in Biblioteca per un totale di 82.000 esemplari e di circa 41 milioni di pagine. La fase iniziale della collaborazione, che ha un valore stimato di circa 18 milioni di euro, ha come obiettivo di digitalizzare circa 3.000 manoscritti nell’arco di quattro anni. L’intero progetto costituisce una grandiosa opera a favore della conservazione e della divulgazione della conoscenza, a servizio della cultura per tutto il mondo.
Tra i manoscritti di maggior rilievo della Biblioteca Apostolica che verranno digitalizzati nella prima fase del progetto vi sono, ad esempio, il Virgilio Vaticano: codice prodotto a Roma verso il 400 d.C., uno dei pochi esempi superstiti di antica illustrazione di un testo classico. Il codice, studiato da Raffaello e acquistato da Fulvio Orsini nel 1579, giunse nella Biblioteca Vaticana nel 1600. Altro ‘pezzo’ di rilievo una Iliade bilingue, con testo greco e traduzione latina, a doppia pagina a fronte. Il manoscritto, vergato nel XV sec. dal copista greco Giovanni Rhosos e dal copista padovano Bartolomeo Sanvito, fu miniato da Gaspare di Padova. Sarà digitalizzato anche un manoscritto azteco precolombiano, trascritto probabilmente attorno a Puebla (Messico) alla fine del XV sec. Il codice aveva uno scopo rituale, forse divinatorio con soggetti mitologici, favole, un calendario e alberi genealogici degli dei venerati. Spicca poi la Bibbia Urbinate, un capolavoro indiscusso dell’arte libraria rinascimentale realizzato, su incarico di Federico da Montefeltro, dalla bottega fiorentina del libraio Vespasiano da Bisticci tra il 1476 e il 1478. Saranno digitalizzate anche la illustrazioni della Divina Commedia eseguite da Sandro Botticelli per Lorenzo il Magnifico, nel sec. XV; un manoscritto ebraico magnificamente miniato del Mishneh Torah di Maimonide, databile fra il 1451 e il 1475, e una collezione di 73 frammenti coranici cufici già appartenuta all’antiquario e bibliofilo Tàmmaro De Marinis.