Una eliminazione amara in cui l’impronta dell’arbitro è certo evidente, ma ciò non toglie che, a parte la prima partita con l’Inghilterra, l’Italia ha davvero deluso. E sul banco degli imputati non può che finire il ct Cesare Prandelli. Che dopo aver preso tempo davanti ai microfoni di Sky («Dimissioni? Adesso vediamo»), in conferenza stampa ha ufficializzato il suo passo indietro.
PRANDELLI: IO RESPONSABILE MA NON MERCENARIO
«Ho già parlato con il presidente Abete e con Albertini, rassegno le mie dimissioni. Mi sembra giusto visto il fallimento del progetto tecnico». Poi, però, il ct si è anche lasciato andare a un duro sfogo relativo al suo recente rinnovo del contratto e alle critiche seguite al suo ingaggio. «Prima della firma del contratto c’era la volontà di andare avanti e di proseguire questo progetto. Avevamo camuffato bene in quattro anni i problemi del calcio italiano. Poi siamo stati
aggrediti, sia io che il presidente Abete, come se fossimo un partito politico e ci hanno accusato di prendere, anzi di rubare, i soldi ai contribuenti. Io ho sempre pagato le tasse e non ho mai rubato i soldi a nessuno. Se sbaglio tecnicamente, invece, è un discorso diverso e mi prendo tutte le responsabilità».
ANCHE ABETE FA PASSO INDIETRO
Parole cui hanno fatto eco quelle del presidente dell Figc, Giancarlo Abete, che a sua volta ha deciso di lasciare l’incarico.