La Ue boccia ufficialmente l’Italia: la Commissione ha affermato ieri che la manovra 2019 rappresenta “un non rispetto particolarmente grave” delle regole di bilancio, aprendo la strada alla procedura d’infrazione perviolazione del limite sul debito pubblico. Tiepide le reazioni dei mercati (Piazza Affari rimbalza a +1,4%, spread a 311, in ribasso di 14 punti), più dure quelle dalla politica. Dal governo, i due vicepremier sembrano intenzionati a proseguire per la propria strada, ignorando anche le indicazioni che dovrebbero provenire da metà dicembre nell’ambito di una procedura di infrazione. Salvini ha addirittura parlato di “lettera di Babbo Natale” in tono di scherno verso l’Ue, provocando la reazione del commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici (“Non mi sono messo il vestito rosso o la barba bianca e non sono Babbo Natale: sono il commissario agli Affari Economici e penso si debbano trattare queste questioni con rispetto reciproco, serietà e dignità. Non con disinvoltura e un’ironia che stride. Diamoci da fare perché c’è tanto lavoro, in questa situazione che nessuno ha voluto. Certo non noi. Il dialogo non è un’opzione, è un imperativo”). Il Colle cerca il dialogo, mentre il premier Conte sabato sarà a colloquio con Jean Claude Juncker, anche se i margini per una eventuale trattativa (che sarebbe però solo su tempi e modi, non su contenuti dei provvedimenti) appaiono quasi inesistenti.