Si chiama “Il sogno di Empedocle”, l’istallazione di Emilio Isgrò pensata per coronare il Radicepura Garden Festival, il primo evento internazionale dedicato all’architettura del paesaggio nel Mediterraneo organizzato al Parco botanico Vivai Faro Giarre, nel Catanese. Fonte di ispirazione del progetto dell’artista concettuale- artista dell’Anno di Radio3 per il 2014, nato nel 1937 a Barcellona di Sicilia – è il mito di Empedocle, filosofo e scienziato agrigentino che fu risucchiato dal cratere dell’Etna mentre studiava le sue emissioni gassose. Qualche giorno dopo, il vulcano eruttò, con il fuoco e la lava, uno dei sandali bronzei che il pensatore calzava abitualmente. Quello stesso sandalo è il protagonista dell’opera, su un monoblocco di pietra creato da Isgrò, dove tre giganteschi semi di limone in pietra lavica – assieme a lapilli e schegge nere – sono dispersi in un profumato giardino di limoni. Accanto a ogni seme, tre scritte miste tra italiano, siciliano e inglese -”Iu Semi di Limuni fui sputato in questo dish da Empedocle d’Agrigento” – per proseguire con il seme eruttato dallo scrittore Giovanni Verga, e chiudere il cerchio con lo sputo lavico del drammaturgo Luigi Pirandello. “Così anche la lava – ha sottolineato l’artista – diventa terra fertile in una postmodernità globalizzata in cui la natura rischia di sganciarsi per sempre dalla cultura generando disastri e tragedie”. Con l’idea di “gettare un seme” per il futuro, la scultura rimarrà in esposizione permanente negli spazi di Radicepura, a pochi metri dal Palazzo della Fondazione.