Il logo Telecom Italia all'entrata della sede di Rozzano in una foto del 13 aprile 2010. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

“Il più delle volte vince Golia. Ma anche no: a volte perde…”. Parola di Giuseppe Pedersoli, dottore commercialista e revisore contabile, opinionista di “Repubblica Napoli”, già Difensore Civico del Comune di Napoli tra il 2007 e il 2009. Pedersoli è anche assessore al Bilancio del Comune di Frattamaggiore. Ed è in questa veste che ha tirato al gigante Telecom una “sassata” come quella scagliata dalla fionda di Davide (il “piccolo” Comune frattese).”Ho fatto per le casse del Comune – dice Pedersoli – quello che avrei fatto a casa mia”.

pedersoli interno

Fuor di metafora: di che cosa parliamo?

Di una cifra non grande, certo, ma simbolicamente importante. Quella che il gigante Telecom ha restituito al comune di Frattamaggiore: 15 mila euro.

E a chi e a cosa si deve il prodigio?

All’impegno di Agnese Grassia, avvocato dell’Avvocatura frattese, e da un percorso fortemente voluto dal sindaco Marco Antonio Del Prete.

Cosa hanno fatto di rimarchevole?

Innanzitutto protestato con la Telecom chiedendo di “forfettizzare-flattizzare” il contratto. Cosa regolarmente avvenuta per circa 1.500 euro all’anno. Per inciso: la giunta di Frattamaggiore ha poi deliberato di bandire una gara pubblica e, attualmente, la telefonia dell’intero ente costa il 30 per cento di quanto speso in passato.

E i 15.000 euro di risparmio da dove saltano fuori?

 Il primo cittadino Marco Antonio Del Prete non si è accontentato della revisione del contratto. Ha chiesto al CORECOM (Comitato regionale per le comunicazioni della Campania) di pronunciarsi sulla buona fede della Telecom. Alla fine il garante delle telecomunicazioni, alla presenza dei rappresentanti del Comune e della compagnia telefonica, ha verbalizzato la restituzione di 15 mila euro al Comune e che ulteriori addebiti successivi al 25 febbraio 2016 (data del nuovo contratto) “saranno riconosciuti in accredito“.

Lei come commenta l’episodio?

Dico che 15 mila euro non risolvono i problemi del Comune di Frattamaggiore, ma è comunque un segnale di una pubblica amministrazione non è inerte.E nemmeno inerme.

Lei è un commercialista esperto di contenzioso tributario. Il grande tema dei prossimi mesi: la rottamazione delle cartelle Equitalia… La “definizione agevolata”, chiamata anche “sanatoria”, trova applicazione per quanto dovuto con riferimento ai ruoli affidati a Equitalia tra il 2000 e il 2015. Continui lei…

Chi intende aderire può pagare l’importo residuo delle somme inizialmente richieste senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Per le multe stradali, invece, non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.

La scadenza per la presentazione del modello di adesione è fissata al 23 gennaio 2017 ma pare sarà prorogata al 31 marzo 2017. Giusto?

Sì, queste ed altre informazioni sono attingibili dal sito web di Equitalia. Ma io ritengo che potremmo in breve parlare di un flop se non saranno introdotti alcuni correttivi.L’unico vero problema, che rischia di tramutare in un autentico “flop” lo strumento della “rottamazione delle cartelle”, è il rischio che allo stato attuale si tratta di un “condono al buio”.

Perché al buio?

Per conoscere l’importo “scontato” di interessi di mora e sanzioni, il cittadino può chiedere agli sportelli Equitalia i cosiddetti “estratti di ruolo” che lo riguardano. Ma – qui sta il punto – gli estratti di ruolo sono documenti di difficile interpretazione: tantissimi codici da decrittare e, per chi non è esperto della materia, è facile commettere errori. Ad esempio, si rischia la confusione tra gli “interessi di legge”, gli eventuali “interessi di rateazione” (se c’è un rateizzo in corso) e gli “interessi di mora”. Solo questi ultimi, gli “interessi di mora”, sono eliminati per effetto della “definizione agevolata”.

L’alternativa possibile è quella di affidarsi a un consulente, a un commercialista, non crede?

Equitalia sarà soppressa, eliminata e questa è un’occasione storica, unica, per poter chiudere i conti col passato approfittando degli “sconti” concessi che sono, in realtà, un’ammissione degli errori commessi dalla stessa Equitalia. Equitalia deve completamente cambiare il suo atteggiamento.

E cioè?

Deve predisporre un vero e proprio“menù”: il contribuente si reca allo sportello (o magari lo fa online) e chiede unprospetto di sintesi che lo riguarda. In tale prospetto, vanno indicati gli elementi essenziali di tutte le cartelle dell’interessato: numero di cartella, anno, imposta o tassa o “multa”.Con anno di riferimento, importo da pagare per intero e importo da pagare se si aderisce alla “rottamazione”. Il contribuente legge il “prospetto di sintesi”, magari si consulta con un esperto e poi decide di aderire, parzialmente o totalmente.

Invece?

Invece si rischia il paradosso. E’ come se i clienti di un ristorante leggessero una avvertenza tipo “Oggi si mangia a prezzi ridotti”, senza sapere cosa gli serviranno a tavola e quanto pagherà come conto.

Insomma, Equitalia deve mettere tutti in condizione di poter decidere e valutare bene il da farsi, par di capire?

E questo lo si ottiene solo con i conteggi, che devono essere riepilogati in un prospetto sintetico, cartella per cartella. E poi ciascuno, liberamente, decida se condonare o meno. Anzi…

Anzi?

Il prospetto potrebbe essere chiesto a Equitalia ma non escluderei una spedizione postale. Lo si fa per invitare a votare SI o NO al referendum, non vedo perché non si possa fare per la “definizione agevolata” delle cartelle Equitalia.

 

Angela Scognamiglio