di SIMONA D’ALBORA
Otto mesi fa sembrava che la sorte di Bagnoli sarebbe cambiata di lì a poco. Il 14 agosto dell’anno scorso Matteo Renzi aveva garantito che la soluzione era vicina e il decreto “Sblocca Italia”, approvato a novembre, conteneva una norma su Bagnoli che prevedeva la nomina di un Commissario di Governo per superare l’impasse che blocca lo sviluppo dell’area occidentale della città. A sette mesi dall’approvazione del decreto, Bagnoli aspetta ancora il suo Commissario e soprattutto di conoscere il suo futuro. Il silenzio imbarazzante del Governo preoccupa, quale futuro per l’area occidentale della città, lo abbiamo chiesto a Gerardo Mazziotti, architetto, napoletano e soprattutto esperto dei problemi legati a Bagnoli.
“I problemi sono molti – dichiara – quando sono state dismesse le industrie non c’era alcun progetto di recupero e si è andati avanti a tentoni per alcuni anni e con diverse amministrazioni che si sono avvicendate, ma l’amministrazione comunale di De Magistris ha ulteriormente complicato le cose. L’unica speranza era il decreto Sblocca Italia di Renzi, ma sono passati sette mesi e ancora non si sa quando e se arriverà questo Commissario. Ad oggi il fallimento di Bagnoli dimostra che sia lo Stato, sia le amministrazioni comunali hanno fatto ben poco. A parer mio dopo che fu dismessa la BagnoliSpA (controllata dall’Iri) fu un’errore dar vita a un’altra società, la Bagnoli Futura, partecipata dalla Regione, dal Comune e dalla Provincia di Napoli. Già allora dissi che bisognava nominare un Commissario Straordinario con poteri su tutte le aree dismesse perché si tratta di operazioni complesse che solo una persona di particolare competenza può gestire “
Quindi lei è favorevole a un commissario?
“ Certamente e sono stato il primo a proporlo sui quotidiani cittadini e nazionali. Le dirò di più, dichiarai la mia disponibilità a fare il Commissario a titolo gratuito perché so come si può realizzare la grande trasformazione urbana di Bagnoli, avendo scritto 185 articoli raccolti in tre libri. Non avendo accolta la mia disponibilità, mi chiedo perché il presidente Renzi non nomina una persona di sua fiducia ? Nei mesi scorsi si era parlato prima di Graziano Delrio e poi di Raffaele Cantone. Lo stesso sindaco De Magistris vorrebbe essere nominato lui. Nel mese di agosto dell’anno scorso sembrava che Renzi avesse preso la situazione in mano, ma non si capisce perché dopo tanti mesi siamo ancora fermi e ancora non si vede la soluzione del problema. Invece si dovrebbe fare presto, nominare il Commissario che avvii le procedure per il dissequestro penale, rimuova la colmata, completi la bonifica dei suoli e acquisisca subito i suoli delle FFSS e quelli di Caltagirone, compreso l’ex cementificio. Dopo di che si può parlare di trasformazione urbana di Bagnoli. E ribadisco la utilità di avvalersi del talento degli architetti, degli urbanisti e degli economisti di tutto il mondo attraverso un concorso internazionale di idee .”
Uno dei problemi di Bagnoli è proprio la colmata, in questo momento, attraverso delle fotografie si sta mettendo in dubbio la sua pericolosità, che ne pensa?
“Non ci sono dubbi, la pericolosità della colmata è scientificamente provata, vi è la presenza di pericolosissimi veleni, tra cui gli idrocarburi policiclici aromatici, altamente cancerogeni. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità sconsiglia la permanenza delle persone sulla colmata. Un ecomostro che va assolutamente rimosso perché lo prevedono i piani urbanistici per Bagnoli, due Accordi di Programma e la legge 582 del 18 novembre 1996 che prescrive il ripristino della morfologia naturale della costa di Bagnoli con la rimozione di tutto quanto l’ha alterata. Ma in questa città accade che l’assessore all’urbanistica Carmine Piscopo sostiene che la colmata va rimossa, a meno che uno studio scientifico non spieghi che può essere inertizzata in loco. Mentre il sindaco De Magistris è per la rimozione. Ma sulla colmata premono molti, troppi interessi, da un lato c’è un interesse comune di politici e imprenditori, tra gli altri Gianni Lettieri, Ambrogio Prezioso, Andrea Cozzolino, Ennio Cascetta, Nicola Oddati, Sabatino Santangelo, Gennaro Matacena e addirittura, il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti che vogliono trasformare i 270.000 metri quadri della colmata (pari a circa tre volte alla Villa Comunale) in un’area edificatoria per alberghi, ristoranti, case con discese private a mare, cittadella turistica con un porto turistico, dopo aver reso inerti i veleni. Ma insieme ad associazioni ambientaliste cittadine ci stiamo battendo contro questa idea, la colmata va rimossa, lo dice anche la legge. Del resto, nel 1996, quando furono dismesse le industrie, l’Iri istituì la società Bagnolispa alla quale furono dati 400 miliardi di lire per bonificare i suoli e le spiagge, demolire i capannoni e rimuovere la colmata. In sei anni si è fatto talmente poco che, come ho detto prima, fu sostituita con la Bagnoli Futura. Questa società partecipata, che il Tribunale di Napoli ne ha dichiarato il fallimento l’anno scorso, ha consumato 12 anni e alcuni milioni di euro ( ho chiesto invano di sapere esattamente quanti) per realizzare poche opere e ha effettuato le bonifiche in maniera ritenuta “ non corretta” dalla magistratura , che, alla fine delle indagini , ha chiesto il rinvio a giudizio dei responsabili delle “irregolarità”, tra i quali il direttore generale della Bagnoli Futura, e ha proceduto al sequestro penale dei suoli. Perciò il Commissario dovrà chiedere il dissequestro dei suoli per poi procedere alla loro bonifica.”
Secondo lei, una volta avvenuta la bonifica, qual è il futuro per l’area occidentale?
“Io sono tra quelli che ritengono che bisogna pensare alla re-industrializzazione high tech ecocompatibile. Bisogna realizzare una Silicon Valley perché solo un apparato industriale può garantire il decollo di Bagnoli. Del resto non sono il solo a pensarla così, della stessa idea sono Cofferati, Silvestrini e lo era anche Giorgio Bocca .”