di SIMONA D’ALBORA
In Italia, nell’ultimo anno è stata ammazzata una donna ogni due giorni, con un aumento dei femminicidi del 14% rispetto all’anno precedente. Un dato allarmante se si pensa che questi omicidi vengono consumati spesso in famiglia. E l’ultimo proprio domenica sera a Salerno
“Ormai quando parliamo di donne, parliamo soprattutto di violenza e omicidi ed è davvero sconfortante – dichiara Annamaria Carloni ex senatrice del Pd – dopo tanti anni di lotta su tutti i fronti, da quello politico a quello sociale, è chiaro che c’è ancora la necessità di continuare una battaglia che si sperava fosse stata vinta. Invece la violenza sulle donne è ancora la prima causa di morte violenta per le donne.”
Quali sono i motivi per cui tale fenomeno è in aumento?
“Nel mondo occidentale, penso vi sia un indebolimento della identità maschile, alcuni uomini sono molto più fragili, non riescono ad accettare che le donne abbiano una loro autonomia e indipendenza, si sentono umiliati da quella perdita di potere che avevano negli anni passati e così si trasformano nei carnefici delle loro donne. Credo che ci sia ancora molto da fare per scardinare questa mentalità negli uomini. Ma ultimamente, parlando con la consigliera Pd della commissione Pari Opportunità del parlamento ho potuto constatare che dei passi avanti si stanno facendo, ad esempio si sta lavorando molto nelle carceri, con uomini che hanno ucciso le donne, si stanno promuovendo momenti di riflessione per renderli consapevoli di quello che hanno fatto. Certo c’è ancora molto da fare e le risorse anche economiche messe in campo non sono moltissime. Nascono iniziative per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne che non vengono finanziati e anche i centri antiviolenza sono pochi e funzionano grazie al volontariato delle donne e a una catena di mutua assistenza, perché le donne non devono essere lasciate sole.”
Ritiene efficace la legge contro il femminicidio?
“Penso che bisogna fare molto di più sotto il profilo della formazione di tanti apparati, Forze dell’Ordine, Polizia e della prevenzione delle violenze, ci vorrebbero maggiori investimenti, ad oggi i 3 milioni e mezzo previsti sembrano davvero pochi, è necessario fare molto di più per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne, e dare dei segnali forti, capisco il momento di difficoltà economica ma è fondamentale investire sulla prevenzione e sulla formazione.”
La politica, secondo lei fa la sua parte?
Stiamo in una fase critica ed oscura che rischia di coprire tanti altri discorsi che bisognerebbe fare sulle donne, ci sono tanti problemi, ma si stanno perdendo di vista le cose fondamentali, io non sono d’accordo con questa volontà di perdere ad ogni costo una prospettiva di genere. Le donne giovani che sono anche entrate in Parlamento pensano che il femminismo sia finito. Io non credo, anzi basta guardare la politica. Da poco è stata la giornata internazionale sui diritti dell’infanzia e si è affrontato il discorso dei diritti dei bambini in quanto identità singole senza considerare il legame con la mamma. Secondo me, invece, è molto utile tenere presente quello che è la relazione primaria con la mamma, se la mamma viene isolata, umiliata, è in condizioni di disagio e non si sentirà mai adeguata, di conseguenza verrà a mancare un diritto del bambino. Nelle difficoltà di essere mamma, o anche padre, ci stanno anche le diffcoltà dei bambini. Credo che le politiche diventino molto meno efficace se si ignorano le differenze tra padre e madre. Le politiche dell’uomo e della donna devono incontrarsi nel rispetto delle loro diversità, ignorando le differenze non si fa altro che cancellare la storia delle donne e i problemi si ingigantiscono. Sono contenta che per la prima volta Parlamento sia composto da tante giovani, soprattutto che abbia la più grande rappresentanza femminile mai avuta, ma alla fine mi rendo conto che oggi i dibattiti non vanno oltre al lato estetico.”
Si riferisce anche all’intervista rilasciata da Alessandra Moretti qualche giorno fa?
“No, sono contenta che abbia vinto le primarie, ma io darei per scontato che una donna voglia prendersi cura di sé e del suo corpo, piuttosto facciamo in modo che le donne in politica usino la loro sensibilità al servizio degli enormi problemi di disuguaglianza che ancora ci sono”