DI FAUSTA TESTAJ’
ALL’OFF12 in Concorso nella Sezione Lungometraggi Opere Prime e Seconde c’è il bel film di Maura Delpero :” MATERNAL” ambientato in un Hogar di Buenos Aires, che ospita ragazze madri,ad interpretare Suor Paola, novizia Italiana che si reca lì per prendere i voti ma che proprio nell’Hogar avrà dubbi sulla sua vocazione dopo essersi accorta di avere un gran desiderio di maternità c’è la superlativa attrice di origine Ucraina Lidya Liberman affiancata da due eccellenti attrici Argentine non professioniste interpreti delle ragazzacce LU e FATI.Ho avuto il piacere d’intervistare la simpaticissima Liberman.
1) Tu pensi che si possa essere una buona suora anche creandosi una famiglia con marito e figli come avviene ad Es. Per i preti protestanti?
R: Su questo penso che bisogna fare quello dove ti porta il cuore, alla base di ogni scelta ci dovrebbe essere amore verso te stessa e verso gli altri, se una persona ha voglia di avere figli li deve avere come se non ne ha voglia di averne non deve essere pressato dalla società, penso che se un sacerdote o una suora ha questa voglia di amare, perchè volere un figlio secondo me è voler condividere il proprio amore, la debba assecondare, reprimere questa voglia non so a cosa di bello può portare, ogni restrizione non è una cosa positiva soprattutto quando si tratta di una cosa riguardante noi esseri umani, parliamo della religione, di DIO, noi siamo stati creati in questo modo e proebire la nostra via naturale non so fino a che punto sia giusto ci sarebbe da riflettere.
2) Tu avevi già interpretato Suor Benedetta con M. Bellocchio che poi ti ha richiamata per “Sangue del mio Sangue”, con il quale hai anche lavorato in teatro in “ZIO VANYA”di Cèchov affiancata da S. Rubini e M. Placido tra queste due interpretazioni di suore quel’è quella che ti ha coinvolta di più?
R: Tutte e due, sono due suore molto diverse, lontane, però, pensandoci adesso c’era un qualcosa che le univa. Proprio questo desiderio di volere amare ed essere amate perchè, secondo me, voler essere madre è anche il desiderio di essere amata e tutte la donne non si arrendevano al sistema che le circondava, cercavano di proteggere soprattutto il loro bisogno di amare ed erano forti in questa cosa.
3) Casa ne pensi di Marco Bellocchio
R: Per me è un maestro ed è stata forse la mia salvezza il non essere cresciuta con il suo mito, perchè io sono cresciuta in Ucraina con i miti Russi, Inglesi, Americani, Italiani ma quelli classici come S. Loren, M. Mastroianni, F.Fellini, Antonioni,L. Visconti, per cui mi ricordo che quando c’è stata l’apertura di Roma Fiction Festival dove ho presentato il film di Anna Negri :”La doppia vita di Natalia Blum”tratto da un racconto di G. Carofiglio, il giorno dopo mi chiamano e mi dicono che mi vuole conoscere Bellocchio, vado all’incontro tranquillissima, facciamo una chiccherata di due ore, mi è anche subito piaciuto tanto questo signore e mi ha proposto di girare con lui questo corto dandomi due preghiere in latino da portargli qualche giorno dopo, quando raccontavo :” oggi ho fatto un incontro con…. Dio come si chiama Be…. Belloccio… Bellocchio” mi rispondevano :” Ma dai con Bellocchio, ma veramente!” allora sono andata a guardare su Internet e ho capito che io ho visto i suoi film come : “ I Pugni in tasca” “Buon Giorno notte”, “La Balia”e mi sono pure piaciuti ma non associavo questi film al suo cognome ora anche io, come tutti, quando c’è l’ho vicino mi emoziono,per me è un grandissimo professionista, un artista e siamo rimasti in buoni rapporti qualche tempo fa ci siamo anche sentiti.
4) Tu hai lavorato sia nei set Ucraini che in quelli Italiani c’è una differenza nel modo di lavorare fra i 2 set?
R: NO, tante differenze le puoi trovare anche in Italia tra un set e l’altro.
5) Dicono che in America c’è differenza perchè il ritmo lavorativo sul set è più veloce
R: La differenza secondo me dipende dall’atmosfera che si riesce a creare e questo dipende dalle persone che lavorano in quel film, dalla Produzione, ci sono dei set dove mi sento a casa, sento di potermi esprimere, sento che tutti sono coinvolti nel progetto, nella storia, cominciando dal costumista, dal truccatore invece ci sono altri set dove addirittura il regista, tutto preso dalla velocità di finire il film,non sa neanche chi sei, cosa che una pensa:”oddio che ci faccio qui”.
6) Hai iniziato a lavorare su un set cinematografico in Ucraina a soli sedici anni come mai così presto?
R: Molto banalmente da quando avevo cinque anni ho detto a mia madre un pò di cose che poi si sono avverate che avrei fatto l’attrice, che sarei andata a vivere all’Estero per cui è stato il caso, che comunque mi portava sempre verso quella direzione grazie alla mia caparbietà nel voler fare questo mestiere.
7) E poi come ti sei ritrovata in Italia?
R: In Italia in realtà ci sono venuta da quando avevo dodici anni, passavo i mesi di Luglio ed Agosto in vacanza a Ponte Gagliano(Salerno)a casa di una famiglia e quindi ho imparato subito a parlare in napoletano, quando sono venuta a vent’anni a frequentare il Centro di Cinematografia a Roma mi hanno detto:” AO!!!non si parla così”perchè io dicevo:”ho mal di sghiena” “ma chi ni saccio”, ora ho una coach molto brava Marina Benedetto che è la coach di tutti gli attori stranieri che vengono a recitare in Italia come Fanny Ardant, Juliette Binoche, B. Bobulova, con lei lavoro su tutte le parti per questo posso interpretare anche ruoli di donne italiane.
8) C’è un ruolo che tu vorresti fare in teatro in cinema o in TV ed ancora non hai fatto?
R: No, a dire la verità più che un ruolo ho il desiderio di lavorare con delle persone concrete,con loro farei qualsiasi ruolo, perchè io credo molto non solo nel materiale ma nel contatto, questo mestiere è basato molto sul contatto di una relazione.
9) Quindi più che nella sceneggiatura credi nel rapporto con le persone
R: Si, questo è sicuro, ti potrebbe arrivare una sceneggiatura o un ruolo e tu pensi :” MAH! Non ne capisco, non è che mi piaccia molto, però mi fido del regista e del cast” e novanta volte su cento in quel momento capita una cosa veramente super bella perchè c’è una persona valida dietro a quest’idea che fa nascere le cose.
10 ) chi è uno di questi registi con cui vorresti lavorare
R: A me piace tantissimo Guadagnino, quando vedo i suoi film li sento proprio addosso e ce ne sono anche tanti altri che mi scuso, ma non posso nominarti, perchè l’Ufficio stampa Regionale del Festival Emiliano Colomasi mi sta reclamando per il photocall, comunque grazie per questa bella intervista, quando la pubblicano mi piacerebbe che me la facessi avere.