Dal 22 maggio al 27 settembre ad Arena museo opera di Verona, Dario Fo dedica la sua mostra personale alla grande Maria Callas esponendo 70 opere da lui realizzate in soli due anni. La sua passione artistica per la Divina, non è certo una novità in quanto già recentemente, il Premio Nobel, aveva portato in teatro la sua ultima opera scritta a quattro mani con Franca Rame interamente narrante la vita della soprano.
Egli stesso, durante un’intervista telefonica ha dichiarato, con la sua solita ironia, di essere un attore dilettante ma un pittore professionista per avere impiegato parte delle sue energie nel realizzare le opere spiegando con sarcasmo e innata simpatia i retroscena che lo hanno ispirato.
Cedendo alla tentazione Fo racconta l’episodio avvenuto alla Scala nel dicembre1954 durante “Traviata” che hanno a lui ispirato il dipinto “I Ravanelli”. “ A lei fu lanciato, per disapprovazione, un mazzo di ravanelli da un ammiratore di Renata Tebaldi, tra le due vi era una forte rivalità. A causa della sua notevole miopia, la Callas raccolse il mazzo scambiandoli per fiori, con infinita gratitudine, pure inchinandosi, ma quando si accorse li addentò con un sorriso in segno di scherno”.
Il dipinto “Isola di Torcello” è ispirato ad una gita organizzata da Titta Meneghini, l’unico uomo che abbia veramente amato la Callas e che poi sposò, per conquistare la giovane donna e che asserì “Per vedere e ascoltare mia moglie devo pagare il biglietto”.
“ Allegoria dei viaggi di Gulliver” dimostra come da un gigante la donna diventa magrissima sfatando ma scherzandoci sopra sul fatto che la soprano abbia ingoiato uova di tenia, per compiacere a Luchino Visconti il quale mettendo in scena le opere verdiane alla Scala la trovò troppo grassa per i ruoli da interpretare.
Fo si diverte ancora raccontando la storiella del fischietto quando Onassis sposa Jackie Kennedy e lasciando la divina dice “ Non sei nessuno, sei solo una donna con un fischietto nella gola che non funziona più”.
Tra ironia, farsa, tragedia e sarcasmo, Dario Fo, quasi novantenne, ripercorre le fasi salienti di una donna che con la sua voce, unica al mondo, ha portato il bel canto della lirica in tutto il mondo, mettendo su tela quello spettacolo che malinconicamente non ha potuto rappresentare con la sua amata Franca.