“Il contante non è a costo zero. Tra produzione, trasporto, sicurezza e altre voci di spesa accessorie costa 8 miliardi ogni anno al sistema Italia e 60 miliardi su base europea. Per questo l’utilizzo alternativo della finanza tecnologica è destinato a crescere. Ecco perché bisogna investire nell’innovazione anche sul fronte della sicurezza e la tutela della privacy, assecondando un sviluppo inarrestabile degli strumenti di comunicazione”. A dirlo è Fabio Panetta, vice direttore generale della Banca d’Italia, intervenendo alla tavola rotonda del secondo “Incontro” con l’Istituto organizzato dalla sede di Napoli sul tema “L’innovazione nel sistema dei pagamenti, Fintech e cryptoasset” e moderato dal direttore del Mattino Federico Monga assieme a Paola Ansuini, responsabile Comunicazione Banca Italia. “Un’altra occasione – ha ribadito il direttore della sede di Napoli Antonio Cinque – per dare un contributo alla conoscenza di ruolo, funzioni e compiti della banca centrale italiana, sui quali – stando a una indagine effettuata ad hoc – si ha una percezione spesso confusa”.
Ma se il sistema bancario e finanziario è impegnato a conquistare nuovi clienti, dal momento che in Italia sono 1 milione e ottocentomila le famiglie che non hanno ancora un contro corrente, o consolidare la fiducia dei risparmiatori, altrettanto si può dire per il sistema delle imprese. “Specie i cluster delle aziende internazionalizzate – ha aggiunto il presidente di Getra Marco Zigon – hanno assoluta necessità di eseguire transazioni con i supporti Fintech. Tanto più se il perimetro delle stesse imprese si va ampliando con il passaggio al mondo di Industria 4.0 che consiste in una inedita integrazione delle nostre manifatture con la filiera dei fornitori e dei clienti. L’innovazione è la spina dorsale della competitività e per questo è necessario investire in sicurezza e in protezione dei dati tracciabili, per non fermare lo sviluppo, riducendo il rischio a fattore fisiologico e non patologico ”.
Ogni giorno nel mondo si effettuano miliardi di pagamenti e l’ammontare di quelli non effettuati in contanti già supera di 3 volte e mezza il Pil se si sommano le operazioni di cittadini, imprese e pubblica amministrazione. “Bisogna investire in sicurezza e affidabilità, tutelare i pagamenti e ridurre al minimo i rischi – ha sottolineato Panetta – poiché il contante è anonimo mentre i pagamenti online sono tracciabili e destinabili a fornire dati per la profilazione dei clienti”. Il tema è di importanza strategica per il futuro del credito e della finanza, connesso a doppio filo con l’esigenza del diritto alla riservatezza. “I bitcoin? Sono strumenti speculativi ad alto rischio di fluttuazione – ha spiegato il vice direttore della Banca d’Italia – e non sono assimilabili ad alcuna moneta dietro la quale c’è sempre l’autorità di uno Stato che garantisce con un articolato e complesso sistema di controllo e verifica”.