”Nel consueto spazio di una televisione privata salernitana che da anni vede protagonista il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il governatore si e’ scagliato con inaudita veemenza contro il servizio pubblico radiotelevisivo. Ci sconcertano e indignano il tenore e il contenuto delle dichiarazioni”. E’ quanto si afferma in un documento sottoscritto dal Cdr della Tgr Campania, da Claudio Silvestri, segretario del Sugc, da Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai. “La terza Rete ha fatto delle cose di una gravita’ inaudita contro la Regione Campania e contro la verita'” dice il presidente, elencando una serie di presunte disattenzioni della Tgr Campania verso iniziative da lui ritenute importantissime – e’ scritto nel documento –
1) “Mercoledi’ mattina abbiamo presentato il Piano regionale dei trasporti. Il Tgr non ha dato neanche la notizia. E’ uno scandalo!” la prima accusa. Invitiamo il presidente, probabilmente mal informato, a guardare il telegiornale delle 19,35 per ascoltare il servizio andato in onda e l’intervista da lui rilasciata”.
2) “Sabato alle 14 non viene data nemmeno la notizia della conferenza stampa sul Piano ospedaliero e viene mandato in onda solo un minuto nel notiziario delle 19,35, prima delle notizie sportive e senza titolo” continua. Invitiamo il presidente a guardare il telegiornale delle 14 di quel giorno, per rendersi conto della cronaca che ha stravolto l’impaginazione del notiziario (obbligandoci a una inevitabile scelta dei titoli) e il telegiornale delle 19,35 dove il servizio sul Piano ospedaliero e’ andato in onda anche stavolta corredato da una sua intervista, non alla fine del telegiornale come lui lascia intendere, ma a meta’ del notiziario, subito dopo le tragiche notizie di cronaca (questo l’elenco: slavina a Roccaraso con due campani travolti, violenze baby gang, intervista al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori sulle baby gang, appello del cardinale Sepe dopo gli atti di violenza tra minori, omicidio a Teverola)”.
Prosegue il comunicato del sindacato: ”Il presidente, inoltre, omette di specificare, o forse dimentica, che il giorno successivo il tema e’ stato trattato con un ulteriore servizio di approfondimento di oltre 2 minuti, corredato da grafica digitale per descrivere al meglio le novita’ del Piano da lui presentato. Premesso che il Governatore della Regione Campania dovrebbe avere compiti diversi da quello di decidere la durata dei servizi o il loro ordine di messa in onda (ruolo egregiamente svolto dal nostro caporedattore, territorialmente responsabile delle scelte editoriali della Tgr Campania), ci dispiace constatare che la massima istituzione regionale immagini che la Tgr sia un suo personale ufficio stampa”. ”Riteniamo le parole utilizzate dal Governatore (“un atto di censura politica”) gravemente lesive della dignita’ dell’intera redazione, che mai consentirebbe un’informazione che occulti la verita’. Forse abituato a monopolizzare l’informazione dalle tribune delle televisioni private, De Luca ha dimenticato il ruolo super partes del servizio pubblico radiotelevisivo. Inaccettabili le parole indirizzate al collega che abitualmente segue la politica, definito ‘un turista, uno zerbinotto, vestito come un personaggio da operetta, assunto in maniera clientelare’.
Affermazioni per le quali il governatore dovra’ rendere conto in tutte le sedi opportune. Massima solidarieta’ al collega che con comprovata correttezza ha sempre garantito l’assoluta imparzialita’ nel seguire l’informazione politica”. “Nei prossimi giorni faremo un monitoraggio dei servizi”, minaccia De Luca. Anche qui – rileva il sindacato – senza averne alcun titolo, mostrando un evidente disprezzo per la ripartizione dei poteri; ma paradossalmente ne siamo lieti, perche’ in questo modo il governatore, guardando con maggiore attenzione i nostri telegiornali, potra’ rendersi conto della correttezza e imparzialita’ dei nostri servizi. Ricordandogli che, soprattutto nel periodo elettorale, il nostro lavoro e’ gia’ ampiamente monitorato dall’Osservatorio di Pavia e da organismi che tutelano il pluralismo politico come la Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai”. ”Abbiamo avuto sempre la schiena dritta e non abbiamo mai abbassato la testa di fronte ad alcuna minaccia. Non lo faremo certo stavolta. La nostra risposta, come sempre, sara’ la qualita’ del nostro lavoro. Piu’ volte, in passato, apprezzato dallo stesso Governatore. Dall’azienda, chiamata in causa anche per un attacco a “Presa Diretta”, ci aspettiamo una forte e immediata azione a tutela della professionalita’ e dell’onorabilita’ dei giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo” conclude il documento.