B. S. Aliberti Borromeo
Innovativo automatismo psichico, la parte dell’artista che emerge sia dal subconscio che dalla vita reale, liberi pensieri senza freni inibitori e scopi preordinati come se volesse associare parole e pensieri a immagini. L’urbinate Bruno Tontini, merita una critica che riconosce il superamento dell’intimismo e del personalismo. Riflesse nelle sue opere, eseguite con tecniche diverse,specie quella analitica “leccata” ispirata al realismo accademico di Meissonier e alle stilizzazioni preraffaellite, si nota non solo una lotta intima e particolare, ma quella di una o più generazioni. Si tratta di rivelazioni inquietanti: l’uomo attuale spaventato, turbato, consapevole di quel male di vivere che caratterizza il nostro tempo, un malessere mai annullato o sopraffatto, un turbamento superato con la pittura, con sfumature tipiche di una immaginazione fervida che porta alla consapevolezza della realtà.
Anime,spiriti,corpi sinuosi, velati, senza occhi,uomini e donne coscienti di essere una maschera, timorosi di presentare la propria identità, immersi nell’infinito, quel non finito che partecipe della quotidianità appare quasi decontestualizzato in una sorta di realismo allegorico che riveste anche gli oggetti più banali di significati misteriosi e simbolici richiamando alla metafisica di De Chirico e Magritte. Ma l’immaginazione di Tontini non possiede l’istinto d’imitazione dei predecessori: è la fonte, il tormento a cui non si può risalire; egli traduce, a modo suo, l’atmosfera irreale del subconscio o almeno l’evanescenza del mondo esteriore che nasce dalla possibilità di sognare, come se l’autore fosse guidato da una mano che detta i progetti di quelle immagini a dir poco magiche.
Non è facile sondare in poche righe la personalità di un uomo come Bruno Tontini, però si può indicare che, dalle sue opere e dalle critiche precedenti, egli vada ad occupare un posto centrale nella pittura contemporanea, cosa innovativa per l’attuale storia dell’arte sia per l’alta qualità delle sue opere, per la sua inventiva e per il suo spiccato potere di rinnovamento non comune alla produzione artistica contemporanea.
Insignito da numerosi premi, Tontini, continua a produrre opere nella sua casa di Urbino, esercitando negli occhi del pubblico un influsso profondo, riflessivo, in definitiva veramente rinnovatore sul modo di sentire, vedere, trasmettere emozioni attraverso la pittura.