“L’Italia non crescerà se non si allargherà la base industriale di Napoli, della Campania e del Sud”. È questo uno dei punti programmatici di Ambrogio Prezioso il nuovo Presidente dell’Unione Industriali, che subentra a Paolo Graziano. Ad eleggerlo l’Assemblea dell’Associazione imprenditoriale, riunitasi oggi nella sede di Palazzo Partanna. “Occorre ribaltare una situazione che ha visto, negli anni della crisi, un drastico ridimensionamento degli investimenti in Campania dell’industria in senso stretto – ha sottolineato Prezioso – Napoli presenta tuttavia ancora grandi risorse ed eccellenze in vari comparti: dai sistemi ferroviari all’aerospazio, dalla meccanica all’automotive, all’agroalimentare”. Il neo presidente ha ribadito che bisogna puntare sull’innovazione e “su un rapporto integrato con il mondo della ricerca, dell’università e della scuola. Utilizzando anche la grande opportunità rappresentata dal nuovo programma comunitario per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020”.
Per rilanciare il capoluogo partenopeo Prezioso ha affermato che è necessario integrare lo sviluppo industriale con “il sistema della logistica e dei trasporti e quello del turismo e dei giacimenti culturali. Bisogna consolidare e sviluppare strutture e servizi di logistica avanzati – ha continuato – che, integrati con un’efficiente rete di trasporti, incrementino il valore finale delle merci attraverso l’ottimizzazione delle attività organizzative pre e post produzione”. Il numero uno di palazzo Partanna non ha però tralasciato il buon rapporto con le istituzioni locali: “Una grande opportunità è rappresentata dai fondi strutturali. L’Unione Industriali – ha aggiunto – effettuerà un monitoraggio costante volto ad accelerare e qualificare i flussi di spesa attivati, dopo ritardi considerevoli, dalla Regione Campania. L’associazione si prefigge inoltre di fornire un contributo affinché la Regione, con la nuova programmazione 2014-2020, tenga conto delle istanze provenienti dal mondo delle imprese. Il nuovo ciclo di fondi va indirizzato su poche priorità: competitività delle imprese, infrastrutture materiali e immateriali e potenziamento del capitale sociale e delle risorse umane”.