Erano in migliaia le persone presenti in piazza Giovanni Paolo II, chiamata dei Grandi eventi che a breve si chiamerà piazza Ciro Esposito. Momenti di tensione si sono verificati prima dell’inizio del rito evangelico, per la calca che non permetteva ai familiari e al pastore di dare il via alla cerimonia. Terminati i funerali, si è formato un lungo corteo fino all’autolavaggio, dove Ciro lavorava. Durante il rito funebre c’è stato un momento di preghiera, poi sono stati intonati molti canti, a chiudere il fratello di Ciro che gli ha dedicato una canzone di Nino D’Angelo, il cantante napoletano, presente anche lui ai funerali. Infine le dediche delle persone vicine alla famiglia. Un commosso Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli calcio, che ha parlato durante i funerali: “Quella sera del 3 maggio – ha detto il patron – Ciro era già morto, perchè era morto il calcio e lui lo rappresentava venendo a Roma, difendendo un pullman pieno di bambini e di famiglie. Mi era stato chiesto di portare la coppa italia, ma che valore ha aver vinto quel trofeo? Li vogliamo vincere a testa alta, con onore e rispetto”.
Applausi sentiti anche per il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Un ragazzo mi si è avvicinato e mi ha detto: ‘bravo che sei venuto, sei un uomo con le palle’. Non è un problema di palle ma di rispetto a Ciro, a quello che rappresenta, a tutti voi”. Malagò ha poi annunciato: “Il 25 giugno sarà il giorno di un riconoscimento, di un premio alla memoria che andrà a chi, a discrezione della famiglia e non di alcuna istituzione, avrà onorato al meglio la scomparsa di Ciro e i valori della vita”. Un boato di applausi dei circa 20mila che erano a Scampia ai funerali si è alzato solo durante il discorso del sindaco di Napoli Luigi de Magistris: “No all’odio e no alla vendetta, si alla giustizia. Devono pagare tutti, anche chi non ha garantito l’ordine pubblico. Sono stato testimone che non ha funzionato, sono passato in quelle strade. Vorrei aggiungere due cose prima di salutare Ciro – ha concluso – la prima è che noi lo ricorderemo per sempre, la seconda che io considero simbolo di Napoli la mamma di §Ciro, una donna esemplare della Napoli vera”.
L’ultimo intervento chiesto dalla famiglia Esposito è quello del Sottosegretario alla difesa Gioacchino Alfano, che in questi 50 giorni ha avuto un rapporto costante con ma famiglia, “a titolo personale” ci tiene a chiarire, ma oggi rappresenta anche il governo: “come chiede la famiglia – ha spiegato a margine subito dopo i funerali – noi abbiamo cercato di essere qui con riservatezza”. Il Sottosegretario Alfano in merito ai prossimi passi del Governo sulla vicenda: “il governo deve dare due segnali forti: il primo è che presto si arriverà alla verità, il secondo è che bisogna evitare che si possano ripetere fatti come questi. Credo veramente – ha ribadito Gioacchino Alfano – che chi ci può insegnare che ci può essere una convivenza tra le due tifoserie in modo più armonico, evitando la violenza, è Antonella perchè la sua testimonianza è efficace”.