Ok definitivo al disegno di legge anticorruzione. In piazza Montecitorio, dopo il varo definitivo del disegno di legge anticorruzione, Luigi Di Maio e il Guardasigilli Alfonso Bonafede guidano la danza dei grillini che dicono «Bye bye ai corrotti». «È la rivincita degli onesti. Grazie anche alla Lega, con questa legge nulla sarà più come prima», dichiara raggiante il vicepremier del M5S. Eppure, pochi minuti prima del voto – 304 sì, 106 contrari, 19 astenuti – Matteo Salvini si era platealmente sottratto alla festa per la legge «spazzacorrotti»: «No grazie, i flash mob non portano bene». E di seguito i deputati leghisti, a parte un timido battimani in aula, si sono tenuti ben lontani dal celebrare la legge che inasprisce le pene per i «colletti bianchi», introduce l’agente sotto copertura nella pubblica amministrazione e, soprattutto, congela sine die la prescrizione dopo il primo grado, senza distinguere tra imputati condannati e assoluti. «Non saremo complici dell’assassinio del processo», ha detto Enrico Costa annunciando l’uscita dall’aula di Forza Italia. Il Pd ha votato contro ma ieri ha perso un’occasione per mettere in crisi la maggioranza su uno dei due voti segreti ammessi: quello sull’emendamento Costa sull’abuso d’ufficio (196 sì, 340 no) mentre Lega e M5S dilagavano sull’emendamento di Catello Vitiello del Misto sul peculato (130 si, 406 no).

Rifiuti a Roma. Il blitz è fallito, ma hanno già detto che ci riproveranno. Non sarà l’esercito a riparare le buche della capitale, almeno non subito. Bisognerà aspettare ancora un po’. Sempre che un’irritata ministra della Difesa, la grillina Elisabetta Trenta, dia infine il suo assenso a un’operazione a caldo definita «insensata». Sull’onda, anche, della rivolta dei “suoi” militari. L’emendamento alla Finanziaria che a metà mattina la sindaca Virginia Raggi dà incautamente per approvato in Senato — «È una grande vittoria per Roma e i romani» — nel pomeriggio viene dichiarato inammissibile dalla commissione Bilancio. Manca la dichiarazione dello stato d’emergenza, ovvero l’atto che giustifica l’intervento dei soldati. La pattuglia governativa del M55 e le truppe campidogline sono costrette a ripiegare, senza tuttavia rinunciare all’assalto: «Inutile creare allarmi ingiustificati», prova a mettere una toppa la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli.

Politica Estera

Le accuse a Trump: Russiagate, muro e finanziamenti. Giorni complicati per il presidente Trump, che vede aumentare la pressione su diversi fronti. Ieri un giudice federale ha rinviato la sentenza contro il suo ex consigliere per la Sicurezza nazionale Flynn, sollecitandolo a collaborare di più col il Russiagate e le altre inchieste che lo riguardano. Due rapporti commissionati da un organismo del Congresso a guida repubblicana ritornano sull’interferenza del Cremlino nelle elezioni per la Casa Bianca. L’indagine consegnata al Congresso ha scoperto che i «falsari» della Internet Research Agency (Ira), l’organizzazione di San Pietroburgo formalmente privata ma gestita da un imprenditore molto vicino a Putin, hanno usato tutte le piattaforme digitali e persino quelle a pagamento per diffondere fake news e alimentare discordia. Nelle stesse ore la Foundation di famiglia ha chiuso, dopo una causa che la accusava di aver usato le donazioni filantropiche per finanziare interessi personali e politici del titolare. La Casa Bianca poi ha fatto marcia indietro sulla minaccia di bloccare le attività federali, se il Congresso non stanzierà i soldi richiesti per la costruzione del muro lungo il confine con il Messico, mentre Mick Mulvaney assume l’incarico di capo di gabinetto ad interim perché finora nessuno dei candidati preferiti per la sostituzione del generale Kelly ha accettato la posizione.

Berlino, bambino respinto a scuola per il padre estremista. Si può penalizzare un bambino a causa delle idee politiche dei genitori? Succede nella capitale tedesca. Una scuola privata steineriana ha respinto la richiesta di iscrizione di un alunno, poiché il padre è deputato dell’AfD, il partito di estrema destra, al Parlamento di Berlino. «Alla luce di questo conflitto – ha spiegato il direttore della Waldorfschule – non vediamo alcuna possibilità di accettare il bambino con la necessaria imparzialità e serenità, premesse indispensabili per garantirgli un adeguato sviluppo». Rivelata dalla Berliner Zeitung, la notizia anima da qualche giorno un infuocato dibattito in tutto il Paese. E ci si chiede se il rifiuto rappresenti una possibile violazione della legge anti discriminazione.

Economia e Finanza

Manovra, accordo Italia-Ue. Arriva in serata il via libera di Bruxelles che sblocca il cammino della manovra italiana. Il deficit aL 2% accompagnato dal nuovo programma di spending review e dalla revisione al ribasso del Pil riesce a convincere Bruxelles sulla miniriduzione del deficit strutturale chiesta per non infrangere in maniera esplicita le regole Ue. Oggi quindi la commissione discuterà dei conti italiani, ma non si limiterà esdusivamente a non aprire la procedura d’infrazione. Il dibattito poggerà su un accordo tecnico che sarà “celebrato” al Senato dal premier Giuseppe Conte. L’intesa è arrivata grazie alla definizione condivisa delle ricadute strutturali delle riduzioni imposte ai fondi su reddito di cittadinanza e pensioni, oltre a un programma aggiuntivo di spending review e alla stretta sulle rivalutazioni delle pensioni. Un punto fondamentale per far avvicinare i numeri italiani a quelli europei è stata poi la revisione al ribasso delle ambiziose stime di crescita messe nero su bianco dal governo a ottobre. Con un Pil programmatico che l’anno prossimo non dovrebbe superare il +o,9%, invece di raggiungere il +1,5% previsto prima, si riduce di un paio di decimali anche la correzione richiesta e il quadro si chiude.

Ricostruzione ponte di Genova. Il nuovo ponte Morandi – che avrà un nome diverso, scelto con un concorso – sarà ricostruito dalla cordata preferita dal governo: Salini Impregilo, Fincantieri, Italferr. Il nuovo viadotto sul Polcevera costerà 202 milioni di euro, sarà prevalentemente in acciaio e sarà quello disegnato dall’archistar di casa, Renzo Piano, che avrà anche un ruolo di supervisione architettonica. Il commissario alla ricostruzione nonché sindaco di Genova Marco Bucci avrebbe forse preferito il progetto di un’altra stella dell’architettura, lo spagnolo Calatrava presentato dalla società Circolai, ma una serie di aspetti, fra cui la ragion di Stato, avrebbero convinto la struttura commissariale ad optare per la soluzione Fincantieri. Un imbarazzo visibile visto che in conferenza stampa, alla domanda “cosa aveva in più il progetto Fincantieri?” Bucci ha risposto stizzito: «Che avesse qualcosa in più lo dice lei», e in altre risposte è sempre riuscito ad evitare di dire che uno dei due progetti era stato preferito.