Il comitato bicamerale per la messa in stato di accusa del presidente della Repubblica ha archiviato per manifesta infondatezza la richiesta di impeachment depositata dal Movimento 5 Stelle. Il comitato si è espresso con 28 voti favorevoli all’archiviazione e 8 contrari. A lasciare il segno è stato il cambio di posizione di Forza Italia: gli azzurri avevano in un primo momento fatto sapere che avrebbero votato “no” alla richiesta, dando seguito a quel “supplemento di indagine” chiesto già nella serata di ieri. Poco dopo, però, i tre deputati azzurri presenti nel comitato hanno abbandonato l’aula. Una “giravolta” seguita, a quanto si apprende, a una telefonata intercorsa tra il leader Silvio Berlusconi e i suoi parlamentari. Ma anche fuori dalla Camera il tema continua a tenere banco. Molti gli interventi televisivi dei protagonisti della vicenda, a partire dallo stesso Monti che, ad Agorà dice di essersi “chiarito” con il presidente Napolitano. L’ex premier ha anche detto di aver condiviso “parola per parola” la “impeccabile” lettera che lo stesso Napolitano ha indirizzato al Corriere della Sera definendo “fumo” le ipotesi di complotto. Il dossier si arricchisce infine di un altro capitolo, anche questo estratto dal cilindro del libro di Alan Friedman: un piano-shock scritto da Corrado Passera per rilanciare l’economia nazionale, presentato al Colle prima che lo stesso Passera entrasse nel governo guidato da Monti.
L’AFFONDO DI GRILLO – L’archiviazione della procedura di impeachment non pone però fine alla polemica. Beppe Grillo, fondatore e leader del Movimento 5 Stelle, sferra via blog un nuovo durissimo attacco contro il Quirinale: “Napolitano è oggi il problema principale di questo Paese, prima viene rimosso, prima l’Italia potrà ripartire”. Il capo dei pentastellati torna alla carica e commenta: “Con la velocità della luce è stata archiviata in due sole sedute, l’ultima in 20 minuti, la messa in stato di accusa di Napolitano su mozione del pdexmenoelle. 28 hanno votato per l’archiviazione, 8 del M5S per l’impeachment e Forza Italia, con il coraggio dei conigli o con l’opportunismo dei sodali, è uscita dall’aula per non votare. Del resto, è una questione di coerenza, è stato Berlusconi a insediare Napolitano per la seconda volta, uno scambio di favori”. Grillo rileva che “Napolitano è sfiduciato da due dei primi tre gruppi politici presenti in Parlamento. Dal M5S, con i fatti, e da Forza Italia, a parole. Non c’è bisogno dell’impeachment perché tolga il disturbo. Non rappresenta più la maggioranza del Parlamento, non è considerato super partes, è in sostanza il Presidente del pdexmenoelle, da cui proviene, che ha la maggioranza alla Camera solo grazie al vergognoso premio ottenuto grazie al Porcellum. Come può rimanere ancora al Quirinale? Napolitano deve avere la dignità di dimettersi. Bisogna capire quando si è a fine corsa e fuori ruolo. Lui lo è. Napolitano sta per compiere novant’anni, è in politica dal 1945, in Parlamento dal 1953, è peggio di una condanna all’ergastolo. L’Italia non può essere condannata a Napolitano a vita e alle sue originali interpretazioni monarchiche del ruolo di presidente della Repubblica. L’Italia ha scelto la Repubblica il 2 giugno del 1946. Qualcuno lo avverta”.