Un flop clamoroso. L’operazione Triton, che doveva essere la soluzione per fermare gli sbarchi, soprattutto per scoraggiare le partenze dall’Africa ed evitare nuove tragedie in mare, non ha dato i risultati sperati.
In due mesi, da quando partita la missione pianificata con l’Ue dopo il naufragio davanti all’isola di Lampedusa che caus centinaia di vittime, sono approdati sulle nostre coste oltre 16.000 migranti, una media di 8.000 al mese. E dunque l’andamento dei flussi rimasto in linea con quanto accadeva prima che si decidesse di avviare i pattugliamenti impiegando mezzi e uomini in accordo con gli altri Stati membri.
I dati aggiornati a ieri mattina sono eloquenti: dal 1 gennaio al 27 dicembre sono arrivati 169.215 stranieri, di cui 120.150 in Sicilia. Quelli sbarcati fino al 31 ottobre, alla vigilia dell’entrata in vigore di Triton, erano 153.389. E tanto basta per scatenare la polemica, con i tecnici dell’Immigrazione del Viminale che accusano la Marina militare di non aver mai interrotto il soccorso avanzato, di fatto lasciando in piedi Mare Nostrum e cos vanificando quanto stato deciso a Bruxelles e poi messo in atto dal nostro governo.