Nei primi 73 giorni del 2017 i migranti soccorsi in mare sono aumentati del 67%. Se erano 9.496 quelli sbarcati al 14 marzo 2016, sono stati 15.852 quelli giunti dalla Libia in pari data del 2017. E così nelle stanze del governo ci si prepara al peggio. Secondo una proiezione che circola sui tavoli dei ministri, ci si attende che nel 2017 saranno infranti tutti i record di accoglienza degli anni scorsi. La nuova stima è che dalla Libia arriveranno 250 mila persone. L’anno scorso ne sono arrivate 181 mila. Un fiume inarrestabile, ecco che cosa sembra la rotta mediterranea della migrazione.
In Libia sono arrivati gli uomini delle forze speciali mandati da Putin. Sono ben equipaggiati, in uno stile che ricorda il preludio dell’intervento in Siria. Si muovono fra Egitto e la frontiera libica e trasformano l’appoggio di Mosca a Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, in un intervento diretto, anche se in sordina. Un’operazione militare che fa il paio con i commando occidentali inviati negli scorsi mesi a combattere l’Isis e ad aiutare il governo di Fayez alSarrrj. Ma proprio per questo allarma le cancellerie europee e Washington.
La Corte europea di giustizia di Lussemburgo ha sentenziato che un’azienda privata può istituire una norma per vietare a una dipendente di portare il velo islamico durante i contatti con i clienti. Per gli eurogiudici, però, la legittima esigenza di neutralità dell’impresa non deve essere attuata in modo discriminatorio.