Vino non solo da gustare ma anche da studiare. E’ la proposta di legge presentata dall’onorevole del Pd, Luca Sani, con la quale si chiede il “riconoscimento del vino quale elemento del patrimonio culturale nazionale”. Non saremmo i primi a farlo. Francia e Spagna ci hanno già pensato, benchè l’Italia sia il primo produttore al mondo di vino. “A maggior ragione, credo che sia arrivato il momento di valorizzare un prodotto che distingue non solo il made in Italy ma la storia e la cultura del nostro Paese”, spiega Sani all’Adnkronos. Un modo anche per far “uscire il vino dalla categoria strettamente alimentare. Il vino fa parte della cultura, del paesaggio e della storia dell’Italia”, aggiunge il parlamentare dem. La proposta di legge è costituita da tre articoli. L’articolo 1 sancisce che il vino e i relativi terreni viticoli fanno parte del patrimonio culturale, gastronomico e paesaggistico tutelato e promosso dallo Stato. L’articolo 2 invece disciplina l’insegnamento della storia e cultura del vino. “Proponiamo che diventi materia di studio nelle scuole a indirizzo agrario e alberghiero. Come primo passo. L’idea sarebbe quella di introdurre la materia in tutte le scuola. In Francia -spiega Sani- è così. Per dire, anche chi va a fare il dentista o l’ingegnere nel suo percorso scolastico ha studiato cosa significa il vino nella cultura francese”.