DI FAUSTA TESTAJ’

Chi non ricorda le innumerevoli versioni cinematografiche(superlativo“Il Conte Dracula” con C. Lee) tratte dal romanzo Gotico-Epistolare dell’Irlandese Bram Stoker:”Dracula”, capolavoro pubblicato nel 1897 ed inspirato alla figura veramente esistita del conte VLAD, membro dell’Ordine del Drago, fondato per proteggere il Cristianesimo nell’Europa Orientale, noto in tutta Europa per la sua crudeltà sanguinaria e soprannominato impalatore per la sua predilizione ad impalare i nemici.Stoker, amante del genere dell’orrore, romanza la figura del conte  facendo nascere quella del Vampiro, storia che unisce amore, soprannaturale e terrore.Il primo adattamento teatrale, autorizzato, di Dracula, è stato quello del drammaturgo Irlandese Hamilton Deane, andato in scena nella città londinese di Derby nel 1924 per poi essere revisionato da John L. Balderston ed esordire a Brodway nel 1927.

Anche l’adattamento di Sergio Rubini, che ne ha curato la regia, e della bravissima Carla Cavalluzzi è ambientato a Derby, il giovane procuratore legale Jonathan Harker, inviato in Transilvania, a trattare con il conte Dracula, l’acquisto di una casa , vicino il manicomio della città, è uno strepitoso Luigi Lo Cascio che dà perfettamente voce all’inquetudine di Jonathan nell’andare incontro al malvagio(che in questa rivisitazione rappresenta il male assoluto, la morte) ed al suo stato mentale a rischio dopo averlo incontrato.Si riforma in scena, la coppia Rubini-Lo Cascio, già collaudata nel “Delitto e Castigo”di Dostoevskij,qui Rubini interpreta il doppio ruolo di Van Helsink  lo scienziato, spiritista, ipnotizzatore chiamato dal dott. Seward(Roberto Salemi) per un consulto in modo da aiutare Jonathan a rinsavire, dopo l’incontro con il Vampiro e sua moglia madame Mina (una bravissima Alice Bertini) purtroppo contaminata, ed il signor Sweith anch’egli impegnato ad esorcizzare la morte dicendo a Mina e Jonathan:”tutte quelle storie di fantasmi,spettri, spiriti, tutte bolle di sapone, invenzioni di parroci e maniaci per metterci paura”. La pièce è basata su una continua battaglia di ogni personaggio contro il male rappresentato da Dracula(un ottimo Geno Diana), il Vampiro che succhia il sangue, cioè la vita.Rubini riesce a dare spessore ad ogni personaggio dandogli un peso psicologico come la vulnerabilità di Van Helsink quando ricorda il figlio morto.Spettacolare l’interpretazione di Renfield(il pazzo, paziente di Seward, diventato seguace di Dracula durante il suo soggiorno a Londra)da parte di Lorenzo Lavia(d’altronte buon sangue non mente, per restare in tema).Le luci di Tommaso Toscano rendono perfettamente l’atmosfera cupa e  quasi buia così come le musiche di Giuseppe Vadalà con gli effetti sonori di G. U.P. Alcaro riescono a far si che lo spettatore s’immerga totalmente nel racconto scordandosi di essere al Teatro.Mirabili gli effetti scenici di Gregorio Botta, come la neve che cade su Van Helsink e Mina durante il percorso per arrivare al castello del conte e poterlo, con la collaborazione di Jonathan e del dott. Seward, finalmente ucciderlo introducendogli il palo nel cuore e tagliandogli la testa mentre dorme nella sua bara.O come i vari pannelli, con specchi coperti con lenzuola ora bianche ora nere, che diventano il treno che conduce in Transilvania o una delle stanze del Castello dove gli specchi non riflettono la figura del male, perchè la morte non ha sembianze.A sorpresa l’effetto conclusivo, Jonathan e Mina Harker passeggiano tranquilli con il loro bambino in culla, ormai sono passati degli anni dall’uccisione del Vampiro,improvvisamente Jonathan torna indietro e apre una porta da dove escono una miriade di fogli di carta che arrivano fino al pubblico, fogli uguali a quelli da lui scritti per raccontare della sua inquietudine,come a dire :”tutto può riaccadere”.A completare la rivisitazione veramente ben riuscita i costumi di Chiara Aversano.Questa ispirata produzione Teatro della Toscana e Teatro Nuovo di Marco Balsamo ha gia fatto tappa al T. V. Emanuele di Messina riscuotendo una grande attenzione da parte del pubblico malgrado la durata di un’ora e quarantacinque minuti senza pausa break, prossimamente approderà al :  T.Curci Di Barlletta, al Massimo di Cagliari, al Sociale di Trento, al Bellini di Napoli, al Nuovo di Verona, al Comunale di Vicenza, al Duse di Bologna, fino ad arrivare il 25 febbraio al Franco Parenti di Milano.