Il salario minimo è stato istituito nella gran parte dei paesi dell’Ue, con l’eccezione di Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia, Cipro e Italia. Ultimo paese ad approvarlo, dal 1° gennaio 2015, è stato la Germania.
Gli importi mensili lordi (Eurostat) al 1° gennaio 2019 variano dai 286 euro (Bulgaria pari a 1,62 euro orari) ai poco più di 2 mila del Lussemburgo (2.071 euro, pari a 11,97 euro orari).
Gli importi, spiega l’Istat nella sua relazione depositata al Senato, riflettono anche ampie differenze strutturali tra paesi nelle retribuzioni medie, nella produttività del lavoro e nel potere di acquisto.
Tra i paesi maggiori, Francia e Germania presentano un livello simile, di poco superiore a 1.500 euro al mese (in termini orari pari, rispettivamente, a 10,03 euro e 9,19 euro), mentre in Spagna scende di circa un terzo a poco più di mille euro. Tanto per avere un termine di paragone con quello che succede oltreoceano, negli Stati Uniti il salario minimo mensile è pari a circa 1.100 euro. Nei sei paesi dell’Ue che non ancora hanno adottato una normativa sul salario minimo sono però previsti minimi di retribuzione nei contratti collettivi.