Centoventi perquisizioni in 17 comuni del Napoletano, 96 indagati, oltre 1milione di euro sequestrati, 4 procure coinvolte e 500 uomini della guardia di finanza impegnati. Questi i numeri della maxioperazione condotta dai finanzieri del comando provinciale di Napoli, su delega delle procure della Repubblica presso i Tribunali di Napoli, Napoli Nord, Nola e Torre Annunziata, che ha acceso i riflettori su 96 soggetti, percettori del reddito di cittadinanza nonostante fossero condannati in via definitiva per reato di associazione di tipo mafioso. È stato eseguito un sequestro preventivo delle
somme ricevute dagli indagati nonché delle carte prepagate, utilizzate per l’erogazione del beneficio. L’attività investigativa, sotto la direzione delle quattro procure, è stata effettuata dai militari del nucleo di polizia Economico Finanziaria di Napoli e del gruppo di Torre Annunziata.
È stato così possibile individuare centinaia di domande presentate dai soggetti residenti nella provincia di Napoli nonostante la sussistenza di cause impeditive. Infatti, il reddito di cittadinanza è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, all’atto della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di particolari requisiti, nonché di
ulteriori presupposti di compatibilità (tra i quali lamancanza di con-
danna definitiva, intervenuta nei 10 anni precedenti la richiesta,
per il reato, tra gli altri, di associazione di tipo mafioso).
In particolare, nel corso delle indagini sono state accertate l’omissione di informazioni dovute e la non veridicità dei dati autocertificati nelle domande di reddito di cittadinanza, presentate da coloro che, essendo stati condannati per il reato di associazione mafiosa, non avrebbero potuto, in alcun modo, accedere alla misura di sostegno al reddito familiare.
All’esito degli accertamenti condotti, sono state disposte 120 perquisizioni, per sottoporre a sequestro le somme indebitamente per-
cepite come reddito di cittadinanza, per un ammontare complessivo pari ad oltre 1.180.000 euro, nel periodo compreso da aprile 2019 a gennaio 2021.
Un caso che ha acceso un dibattito politico molto aspro: «Un milione di euro del reddito di cittadinanza finito nelle tasche di 120 persone condannate per camorra: lo ha scoperto oggi la Guardia di Finanza e non è la prima volta che succede», ha detto la vicepresidente della Camera, Mara Carfa-
gna. «Il sussidio introdotto dal governo Conte 1 (e confermato dal Conte 2) – spiega Carfagna – si dimostra ogni giorno di più un colabrodo, che regala denaro pubblico a delinquenti e sfaccendati. L’assistenzialismo – rimarca ancora la vicepresidente della Camera – non è la strada per far ripartire
l’Italia, soprattutto quando è fatto male».