Con le tappe in Calabria e in Sicilia, il premier ha messo altre due bandierine per il suo “Gran tour d’Italia” che, fino alla prova muscolare e decisiva del referendum costituzionale di ottobre, lo porterà in molti altri territori “a parlare di cose concrete e di impegni specifici”. Una vera “maratona”, la definisce Matteo Renzi, che ieri ha toccato anche due luoghi simbolo, scelti per mostrare la volontà del governo di pilotare la o”inascita” del Mezzogiorno: il Museo archeologico di Reggio Calabria e il viadotto Himera dell’autostrada Palermo-Catania riaperto al traffico dopo anni e anni di transenne. Così – ai calabresi e ai siciliani ma anche ai sindaci Giuseppe Falcomatà, Enzo Bianco e Leoluca Orlando – Renzi, calato ancora di più nel ruolo di “sindaco d’Italia”, ha parlato di “straordinaria manutenzione” ma ha promesso pure investimenti strategici. Il tutto formalizzato con la firma di tre distinti patti per il Sud a Reggio, a Catan ia e a Palermo. “La lotta alle mafie – ha sottolineato – è una priorità che deve unire tutte le persone perbene, noi siamo in prima fila”.