La foga di raggiungere il lago per assistere a uno spettacolo pirotecnico non si ferma nemmeno dinanzi a un corpo disteso a terra, coperto da un lenzuolo bianco. È il corpo di Angelica Caironi, 20enne, morta domenica scorsa nello scontro tra una moto e un’auto. Lei, nell’incidente, ha avuto la peggio: non ce l’ha fatta. Inevitabili le ripercussioni sul traffico, soprattutto nei primi momenti dopo lo scontro. Ma gli automobilisti vogliono passare a ogni costo. Un automobilista schizza via come impazzito facendo uno slalom tra corpo e vetture incidentate. Un altro strappa il nastro utilizzato dalle forze dell’ordine per delimitare l’area dell’incidente. Dagli altri urla, improperi, insulti, bestemmie.
Fino alla deviazione del traffico. Ma ancora, agli automobilisti in coda, non andava bene: l’agente della Locale che ha comunicato l’alternativa è stata aggredita.
Marco Bergognini, uno degli agenti di servizio quella sera, racconta che episodi di insulti verso i vigili non sono infrequenti. “Ma stavolta siamo andati davvero oltre”. E non c’è modo di dargli torto.
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