“Dobbiamo aprire ai privati. Sia nella forma del mecenatismo, sia in quella della sponsorizzazione. Prendiamo Ercolano, che e’ a pochi chilometri da Pompei. La convenzione con la Packard ha creato un modello di integrazione pubblico-privato che ha avuto un grande successo. Sto lavorando perche’ diventi una convenzione-tipo. Individueremo venti siti, piccoli, medi e grandi, e chiedero’ a venti aziende, italiane e straniere, di farsene carico con un atto di liberalita'”. E’ quanto annuncia al Corriere della Sera, il ministro della Cultura, Dario Franceschini che spiega di voler “salvare e valorizzare il patrimonio, non svenderlo”.
Franceschini annuncia anche di voler ridurre “32 posti da dirigente” perche’ “bisogna rivedere il sistema” mentre sul premier Matteo Renzi afferma: “E’ un uomo di rottura, diamogli sostegno e tempo di lavorare”. Su Pompei, Franceschini spiega che “vengono al pettine nodi irrisolti da decenni. Il mio predecessore Bray ha fatto due nomine che condivido: il generale Nistri e il sovrintendente Osanna. Vedremo di spendere bene i fondi europei”. “Siamo il Paese piu’ “desiderato” – aggiunge il ministro -. Digitalizzeremo l’offerta: l’80% delle prenotazioni si fa online; siamo in grave ritardo. Lavoreremo di piu’ con la Cina, l’India, il Brasile, gli altri Paesi emergenti. E riporteremo al governo e a un Enit riformato la promozione da fare all’estero, cambiando il titolo V. Affidarla alle Regioni e’ stato un errore”. Infine, Franceschini parla anche della recente esperienza dell’infarto: “Mi ha fatto scoprire cio’ che conta davvero”.