Potrei presentarvi Salvatore Maria Ciccone, laureato a Tor Vergata in infermieristica, autore di”Misdirection e riduzione dell’ansia da venipuntura in ambito pediatrico. Uno studio randomizzato”. E’ una bella persona. Cammina sotto braccio con il Mago Saykon, che ha scritto: “Come iniziare col piede sbagliato. Tutto ciò che non si deve sapere sullo Strolling Magic”. È una persona speciale. In effetti, sono la stessa persona. Per me che lo conosco da molti anni, quest’apparente “dualità”, non stupisce: lo stimo, perché riesce a condurre avanti una sorta di “doppia vita” vivendola senza nulla togliere all’uno o all’altro “se stesso”, rispetto alle possibilità che l’esistenza offre in chi non si ferma un attimo.
Parlando con l’infermiere che si occupa (anche), di ridurre la sofferenza e l’ansia dei bambini ammalati, comprendiamo bene che è vicino a quanti tentano di portare un sorriso sul volto di qualcuno che l’ha perso. Un po’ come fanno le associazioni di volontariato tipo “i pagliacci”, dell’Ospedale di Terni.
Nel suo lavoro scritto, l’infermiere Ciccone tratta delle procedure di distrazione utili a ridurre l’ansia nel paziente pediatrico durante la venipuntura.
Far sorridere, far ridere, riuscire a utilizzare la “Misdirection” (che in inglese vuole dire “informazione sbagliata”, o “falsa pista”), è un metodo ampiamente utilizzato dai prestidigitatori. Niente di strano che Salvatore Maria Ciccone, alias “Il Mago Saykon”, abbia pensato di utilizzarlo diventando un “infermago”, nei confronti dei piccoli pazienti pediatrici, seguendo, con il suo lavoro, la falsariga dello studio “The Misdirection as Anxiety Reduction in Children from Venipuncture Procedure: A randomized Study.”
In proposito è intenzionato ad allargare il proprio lavoro realizzando una statistica sui piccoli pazienti per controllare se nel tempo abbiano conservato la capacità di “non temere l’ago.”
E’ il mago Saykon, invece, che ha scritto il libro: “Come iniziare col piede sbagliato. Tutto ciò che non si deve sapere sullo Strolling Magic.” L’ho letto, benché non sia diretto a un pubblico come me. Piuttosto, come suggerisce l’introduzione di Mario Guarracino (Presidente Club Magic IBM Ring 108): “Se stai leggendo questo libro, è perché sei alla ricerca di un consiglio esperto su come fare magia al ristorante.”
A questo punto, per chi (come me), è al di fuori degli ambiti magici, preciso che “Ring 108”, di Napoli, è la più antica associazione di prestigiatori tuttora operante in Italia. Fondata dopo la seconda guerra mondiale dal Commendator Vincenzo Giglio, è uno dei circa 350 anelli (“ring appunto) che uniscono oltre 30.000 prestigiatori in tutto il mondo nell’International Brotherhood of Magicians. Ha anche un periodico: “La lanterna Magica.
Torniamo al Mago Saykon. Non stupisce sapere che riuscì a inserire in qualche modo la sua passione per la magia, anche nel corso dell’esame di Stato, trattando del camouflage militare, laddove si diplomò in un liceo Scientifico. Per sapere ancora di più su di lui ci rivolgiamo alla prefazione di Marco Merlino il quale fa riferimento a un’esperienza del 2014: “Mi trovo a Milano in occasione di un congresso di Magia. Sto pranzando assieme ad alcuni amici in un fast food. A un certo punto entra un gruppo di ragazzi, uno dei quali con una scarpa di colore rosso e una verde, che subito immagino essere dei prestigiatori. Non mi sbagliavo. Rivedo quel gruppo la sera, nel salone dell’hotel in cui si svolge il congresso. (…) Come probabilmente avrai capito, Saykon è proprio quel ragazzo che continua a indossare scarpe di due colori differenti.”-
In effetti, con le scarpe, il Mago Saykon sembra avere proprio una simpatia. Lo ritroviamo nella copertina del libro, proprio con una scarpa su di un tavolo.
Da lui apprendiamo sia il perché della foto in copertina sia la ragione delle scarpe bicolori. Si trovava a un matrimonio, laddove gli fu richiesto di prestare particolare attenzione a un tavolo, in quanto: “(…) Sono tutti avvocati e medici in pensione… gente di una certa età, mi raccomando!”
Ci dice Saykon: “Mi presentai e chiesi una banconota da dieci euro. Misi un fazzoletto sul tavolo e vi poggiai sopra prima un piede, mostrando la scarpa rossa, e poi il secondo. Rimisi la scarpa rossa sul tavolo, iniziai a piegare la banconota da dieci euro e, nel riaprirla successivamente, misi sul tavolo la scarpa verde. La banconota era divenuta da cento euro!”
Beh: ci verrebbe fatto di munirci di un paio di scarpe bicolori e provare anche noi a trasformare i nostri dieci euro, in cento euro! Ma il Mago non ci spiegherà mai come si fa.
Bianca Fasano.