Populista ed euroscettico sono le due definizioni piu’ ricorrenti nei titoli dedicati dalla stampa estera alla formazione del nuovo governo M5s-Lega guidato da Giuseppe Conte.
“Governo populista verso il giuramento per mettere fine alla crisi politica italiana”, titola il Guardian britannico che tiene ancora in evidenza la titolazione un po’ libera delle parole di Juncker sugli italiani che “devono lavorare di piu’ ed essere meno corrotti”.
Piu’ soft la Bbc che titola: “Un governo di coalizione e’ stato concordato in Italia, mettendo fine a mesi di incertezza nella quarta economica dell’Ue”.
Le Monde francese dedica l’apertura del proprio sito ai due leader: “Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i due uomini forti del nuovo governo italiano”. Nel sommario spiega che i due “ottengono le posizioni chiave dell’Interno e dello Sviluppo economico”.
Il Financial Times: “Il presidente dell’Italia approva il governo populista di Roma. Mette fine cosi’ alla crisi politica che ha attanagliato il Paese e ha spaventato gli investitori”.
I quotidiani tedeschi mantengono la linea critica: “Un euroscettico ora puo’ controllare la politica europea dell’Italia”, scrive il Welt.
Lo Spiegel si limita invece a riportare la notizia: “Conte nuovamente incaricato di formare un governo tra Movimento cinque stelle e lega, dovrebbe giurare venerdi’”.
El Mundo spagnolo, che dedica ovviamente tutto lo spazio alla crisi del premier Mariano Rajoy, offre spazio a un editoriale che punta i riflettori sulla situazione economica: “Italia 2018, come la Grecia nel 2009”, e’ il titolo.
Da oltreoceano il New York Times sottolinea che “dopo 88 giorni di impasse e negoziazioni, due partiti populisti italiani con una storia di antagonismo nei confronti dell’Unione europea hanno avuto l’approvazione giovedi’ sera per creare un governo che ha gia’ destabilizzato l’ordine politico del continente”.
“L’Italia sara’ guidata da un governo populista ed euroscettico”, titola la Cnn. Per il Washington Post, “I partiti italiani raggiungono un accordo sul nuovo governo, mettendo fine alla crisi politica che ha sconvolto i mercati globali”.