L’ “aquiletta bavara”, la regina Maria Sofia come la chiamò D’annunzio conquistò le prime pagine dei giornali: la sua immagine fra le azioni di guerra era dappertutto; qualche anno dopo, quando già era comunque uscita di scena, per evitare che potesse capeggiare una fronda più concreta che non quella alimentata dal brigantaggio, che si sviluppo nel meridione dopo l’unificazione, anticipando comportamenti di certa stampa contemporanea, si cercò di distruggerne la sua immagine utilizzando uno strumento allora appena uscito, ma di cui già si cominciavano a capirne le potenzialità: la fotografia.
Nel 1863 girarono per Napoli e tutta la penisola presunte fotografie nude della regina. Si trattava dei primi fotomontaggi. Gli autori di questa turpe azione furono scoperti e condannati.