Sembra ormai abbastanza chiaro che nel prossimo futuro in Italia i rifiuti viaggeranno sempre di più da nord a sud e saranno smaltiti non solo negli inceneritori già esistenti, ma anche in nuovi impianti che saranno realizzati negli anni a venire. Da precisare che dopo il massiccio investimento sugli inceneritori, detti impropriamente di nuova generazione, la raccolta differenziata, di fatto, sarà meno conveniente a livello economico. Questo perché investendo su queste nuove tecnologie, per far quadrare i conti, le società gestrici dovranno inevitabilmente bruciare enormi quantità d’immondizia.
Come autorevoli scienziati del settore ci insegnano (cfr. Montanari, Gentilini, Veronesi), gli inceneritori di rifiuti impattano pesantemente con l’ambiente a causa delle emissioni in atmosfera e la diffusione a centinaia di chilometri dal sito stesso di tonnellate di composti chimici nocivi come diossine, furani, metalli pesanti ed altri elementi che causano patologie cancerogene e vari danni alla salute alle popolazioni circostanti come dimostrato da un’ormai consolidata letteratura scientifica sia a livello nazionale sia internazionale. A fronte degli obiettivi dichiarati nel decreto Sblocca Italia e cioè di “evitare il ricorso allo smaltimento in discarica”, è doveroso porre l’accento su ciò che affermano gran parte degli esperti in materia: gli inceneritori di rifiuti non sono per nulla alternativi alle discariche giacché le ceneri e scorie di combustione e le ceneri volanti dei filtri devono essere inviate in discariche di rifiuti speciali pericolosi per quantità variabili sino ad un quarto dei rifiuti totali inceneriti, secondo il tipo di tecnologia usata. Il decreto quindi include implicitamente l’apertura di nuove discariche per le ceneri generate dai futuri inceneritori, a differenza di quanto con inganno è dichiarato nel testo stesso.
I siti individuati quali “insediamenti strategici di preminente interesse nazionale” saranno numerosi e tali impianti saranno inoltre sottratti alle competenze regionali e date allo Stato centrale, con l’adozione possibile di misure di accesso speciali pari a quelle dei siti militari. Non dimentichiamoci che in questo Paese mafia e politica ci hanno riempito il sottosuolo di casa con rifiuti ben più tossici di ceneri inerti. La politica corrotta e la collusione con la mafia sono un binomio pericolosissimo in grado di fiutare le enormi quantità di denaro pubblico e privato e quindi di inserirsi illegalmente in questi circuiti futuri per fare affari. Termino ricordando che solo una piccola parte dei rifiuti prodotti in Italia seguono i canali legali di smaltimento. Tutti gli altri purtroppo ce li abbiamo noi sotto il sedere al Sud.