Sul piano mondiale, dietro lo spettro, aleggia l’ombra sempre più concreta, una recessione, se pur strana, che colpirà anche l’Italia. Dietro lo spettro della recessione aleggia l’ombra di un’Europa “ poca amica “.
Non allarmiamoci, perché questa recessione, in un tempo medio, ci porterà ad un miglioramento positivo dell’economia in tutti i Paesi.
Se ci salvammo nell’autunno del 1939, durante la dichiarazione di guerra dei vari paesi, che si fronteggiavano nel 1940, nessuno di loro sperava alla fine della guerra.
Al termine della guerra, l’Italia si trovava in gravissime condizioni; era un paese distrutto, materialmente e moralmente; bisognava costruire l’economia ma anche le istituzioni politiche dopo la dittatura fascista e il vuoto di potere creatosi dopo l’armistizio, durato due anni; nessuno ci credeva.
Ma dopo la guerra ci fu la grande ripresa economica; e tutti godemmo di un lungo periodo di pace.
La ricostruzione fu governata dalle forze politiche protagoniste della guerra di liberazione: i grandi partiti popolari di massa, come la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista e il Partito Comunista ed altre forze antifasciste, come il Partito D’Azione.
Il primo Governo del dopo guerra fu affidato a Ferruccio Parri e durò dal giugno 1945 fino alla fine dell’anno; poi fino alla primavera del 1947, l’Italia fu guidata dai governi di coalizione tra DC, PSI e PCI.
Il 2 giugno 1946, gli italiani furono chiamati al voto e il suffragio fu universale, perché per la prima volta in Italia votarono anche le donne.
Ricordate l’anno 1960? Ci fu il boom dell’economia. Sono stati gli anni della speranza, della spenzieratezza delle canzoni; allora c’erano i giubox, bastava inserire una monetina per ascoltare la canzone preferita o solo la musica per cantare tutti insieme.
Oggi, siamo stati colpiti dalla guerra tra due paesi in Europa orientale, dalle ondate delle pandemie, che ci hanno portato ad una crescita negativa.
L’America ha registrato una quota negativa per due trimestri.
L’Italia ha avuto un incremento dell’1% nel secondo trimestre 2022; i prezzi sono aumentati, tra il 2011 e il 2021, del 29%.
A mio parere, è stato un errore mettere in crisi il Governo guidato dal Prof. Mario Draghi, grosso esponente in Italia ed in tutto il mondo.
Cosa dire: è possibile che per frenare l’infrazione è inevitabile una piccola recessione quando i Paesi Europei, saranno liberi dalla servitù del gas Russo.
Con questa speranza, non molta lontana, ritorneremo ai tempi sereni e di pace duratura.
Giorgio Pantano