Tra le motivazioni dell’indizione dello sciopero generale del 16 dicembre 2021 rientra anche l’opposizione all’Autonomia Differenziata Regionale (A.D.R.). Questa circostanza mi fa riecheggiare le parole, dell’aprile del 2020, del governatore Zaia, sull’argomento che inoltre indicava gli amministratori degli enti locali in Sicilia, Calabria e Campania quali incapaci perché in quelle regioni sono presenti il maggior numero di enti locali in dissesto finanziario. In Special modo nella mia Calabria che inoltre riferiva inviargli persone con “la valigia di cartone” per farsi curare od operare per malattie difficili e poco redditizie per le sue casse regionali! Continuava affermando che per il Sud l’A.D.R. è un’opportunità per dare il benservito ad una generazione di amministratori locali che hanno ridotto così queste regioni.

Affermando ciò Zaia dimostra di mentire e di essere lontano dalla realtà. Dovrebbe ricordare che l’illustre ministro Giorgetti, quando era presidente della commissione sul federalismo fiscale, chiese la segretazione delle risultanze dell’attività svolta perché constatò che tutti gli enti meridionali percepiscono, da sempre, minori soldi dallo Stato e quindi esiste una sperequazione tra gli enti del nord e quelli del sud ove gli abitanti di quest’ultima parte d’Italia sono defraudati dei propri diritti!! Basti pensare che dieci anni di commissari nella sanità calabrese non solo non hanno ristabilito il pareggio di bilancio ma hanno aggravato il deficit senza neanche raggiungere i L.e.a ed i L.e.p., prova evidenti che i soldi assegnati al quella spesa sono insufficienti.

A mio giudizio il progetto di A.D.R. lede il principio costituzionale dell’art. 3, perché produce un dispari trattamento di fronte la legge dei cittadini della Repubblica e non intendo rimarcare il crescente divario tra cittadini di regioni ricche, del nord, e regioni povere, del sud, ma proprio tra cittadini appartenenti a diversi enti locali apaprtenenti alle stesse aree geografiche.

In Italia abbiamo 20 regioni che teoricamente potrebbero ottenere l’A.D.R., ma undici, hanno meno di due milioni di abitanti, ovvero: Calabria (1,8 mil. circa), Sardegna (1,5 mil. circa), Liguria (1,5 mil. circa), Marche (1,5 mil. circa), Abruzzo (1,2 mil. circa), Friuli Venezia Giulia (1,2 mil. circa), Trentino Alto Adige (1,1 mil. circa), Umbria (0,8 mil. circa), Basilicata (0,5 mil. circa), Molise (0,3 mil. circa) e la Valle D’Aosta (0,1 mil. circa).

Abbiamo di contro città più grandi quali ad esempio Roma (2,8 mil. circa), Milano (1,4 mil. circa), Napoli (1,0 mil. circa), Torino (0,9 mil. circa) e così via, la lista è composta di una ulteriore quarantina di città maggiormente popolate in confronto agli abitanti dell’ultima regione, per popolazione, ovvero la Valle D’Aosta.

Per cui i cittadini appartenenti ad enti poco popolati usufruiranno dei diritti  scaturenti dall’A.D.R. mentre cittadini appartenenti a grandissime enti locali come i comuni di Roma, Milano, Torino ecc. non godranno della stessa autonomia. Questo significa che i cittadini di queste città saranno sempre defraudati di tali possibilità o considerati di serie B ed invece enti più piccoli (le undici regioni) potranno vedersi riconoscere tale diritto.

A mio giudizio l’A.D.R. è la quinta essenza della disparità tra cittadini ovvero il festival dell’ingordigia di alcune regioni o l’anticamera della secessione sicuramente lontana dal principio di cui all’art. 5 della Costituzione!!

Ecco un altro motivo per cui il Partito del Sud dice NO A QUALUNQUE AUTONOMIA DIFFERENZIATA!!

Massimo Cogliandro

Partito del Sud Reggio Calabria.