Non so se è un caso, ma negli ultimi giorni, per le strade, sono tanti che si sono prodigati per cercare un angolo più o meno nascosto per fare i propri bisogni. Da quanto è scattato il divieto di utilizzare i bagni pubblici o quelli dei pubblici esercizi scenette del genere sono diventate più frequenti. Del resto, sull’uso dei bagni, non c’é una certezza assoluta. Le faq (le domande frequenti) sul sito governo.it al momento non sono disponibili. Ieri sera, si leggeva questo avvertimento: «Attenzione pagina in aggiornamento in seguito all‘entrata in vigore del Decreto-legge 22 Aprile 2021».
Forse neppure i signori del governo hanno facilità a capire 1e norme che hanno emanato. L’apposita guidaonline del Sole 24, Ore sostiene che «le faq di Palazzo Chigi precisano che in linea generale “l’uso dei servizi igienici posti all’interno dei bar e dei ristoranti non può essere consentito, salvo casi di assoluta necessita”». Ci si riferisce pero, con ogni probabilità, alle norme precedenti.
lnsomma, in attesa di un dpcm apposito, ci si deve accontentare di cespugli e anfratti urbani, oppure si deve motivare la scappatina al bagno con «l’assoluta necessità». Nel caso, per esempio, 1e guardie facessero irruzione nei bagni bisognerà dimostrare che proprio non si riusciva a trattenere il bisogno. Altrimenti potremmo incorrere in una multa…