Nel cuore del capoluogo campano in 3 anni sono stati chiusi 3 punti nascita ed una Terapia intensiva neonatale, con gravissime ripercussioni sull’assistenza delle partorienti e dei nascituri. L’ultimo presidio chiuso è quello dell’ospedale S. Maria del Popolo degli Incurabili dove inutilmente in 10 anni, nonostante i capitali investiti (e non ancora spesi) e due “prime pietre” poste per il progetto della “Casa del parto”, colpevolmente i lavori non sono terminati.
Di fronte a tali gravi inadempienze, spontaneamente è nato il comitato “Pro Ospedale Incurabili” (formato da liberi cittadini, non politicamente caratterizzati) che, ritenendo realizzabile una gestione economicamente sostenibile del presidio, ha promosso la raccolta firme, che ha già riscosso numerosissime adesioni, su tre precisi punti: riapertura del reparto maternità e del Pronto soccorso ostetrico ginecologico; risoluzione dei problemi burocratici che bloccano i lavori della casa del parto; riapertura di un Pronto soccorso generale a servizio del centro storico.
Questo il tema del convegno che si è tenuto ieri sabato 20 febbraio presso l’ospedale degli Incurabili dal titolo: “L’assistenza sanitaria al centro storico di Napoli e l’Ospedale santo”.
L’incontro introdotto dal portavoce del Comitato, Francesco Galluccio, ha visto gli interventi, tra gli altri, di Don Leonardo Zeccolella (Direttore Pastorale sanitaria di Napoli), del dottor Bruno Zamparelli, della dottoressa Rosa Papa e del professor Luigi De Paola, che hanno parlato sia del glorioso passato che delle criticità presenti nel presidio ospedaliero degli Incurabili che rappresenta un grande pezzo della storia di Napoli.
Fondato nel 1521 (quasi 500 anni fa), eccelse, in particolare, nel campo ostetrico ginecologico e, nello spirito di carità che contraddistinse la sua istituzione, la sua fondatrice, la Venerabile Maria Longo, fece apporre la nota epigrafe “Qualsiasi donna, ricca o povera, patrizia o plebea, indigena o straniera, purché incinta, bussi e le sarà aperto”. In quei luoghi hanno, inoltre, lavorato e sofferto circa 40 tra Santi e Beati insieme a tanti scienziati e medici laici, che hanno scritto insieme la storia della medicina.