“E’ un dramma umanitario”. Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, ribadisce la sua posizione sulla Terra dei fuochi gia’ espressa nella lettera scritta con i vescovi dell’area tra le province di Napoli e Caserta. “Se si respira un veleno non si puo’ attendere e vedere cosa succedera’ tra un mese – aggiunge – perche’ il veleno lo si respira giorno per giorno, l’acqua, se inquinata, si beve giorno per giorno”. “Non possiamo attendere, perche’ ogni giorno che passa e’ un ulteriore avvelenamento e quindi pericolo e causa di malattie per i nostri giovani, anziani, per tutti”, ha concluso.