La start up catanese Italeatbox è tra i venticinque “Nuovi Talenti Imprenditoriali” della filiera agroalimentare italiana, premiati dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Il riconoscimento è stato assegnato questa mattina (venerdì 11 settembre) ai suoi ideatori e amministratori – i fratelli Mirko e Fabio Platania (27 e 33 anni, rispettivamente avvocato ed esperto in comunicazione) – che nell’ambito di Expo 2015 realizzeranno un percorso di promozione proprio attraverso i finanziamenti ottenuti.
L’idea d’impresa è espressa nel nome stesso della start up: Ital-eat-box, cioè la scatola del cibo italiano, facile da trasportare e soprattutto esportare, che contiene prodotti artigianali di qualità e ricetta ad hoc per preparare in casa i piatti più amati, ma anche i più ricercati, del Bel Paese.
«In occasione dell’Esposizione Universale di Milano, il ministero intende rilanciare il settore agricolo della penisola chiamando a raccolta le migliori esperienze imprenditoriali – hanno affermato i fratelli Platania – la nostra “food box” è stata scelta perché possiede tutte le potenzialità: la valorizzazione delle tipicità territoriali e delle tradizioni produttive, l’innovazione dei sistemi dell’agricoltura e della trasformazione, l’impiego dei giovani, e la valorizzazione delle eccellenze».
Tra i vincitori del concorso anche un’altra start up di Catania e una di Trapani, che insieme a Italeatbox hanno portato in alto la bandiera della Sicilia. «In Italia le food box non conoscono ancora il successo che invece hanno all’estero – commentano Fabio e Mirko – eppure il nostro cibo è tra i più apprezzati nel mondo, soprattutto quello genuino prodotto con cura nelle piccole aziende agricole». In effetti chi apre un “Italeatbox”, ordinandolo on line, non trova al suo interno soltanto gli ingredienti necessari per la preparazione – dalla pasta al vino, fino alle salse, tutto naturalmente made in Italy – ma scopre i sapori della tradizione italiana, dalle prelibatezze stagionali alle tipicità regionali.
Nella scatola c’è un folclore culinario da raccontare, un’esperienza gourmet da gustare e una produzione locale da esportare attraverso circuiti internazionali non convenzionali.