Una lunga scia di sangue. Le stragi più gravi degli ultimi anni sono quello di Las Vegas, dove il 1° ottobre 2017 Stephen Paddock, 64 anni, sparò dal trentaduesimo piano di un hotel sulla folla riunita per un concerto country e uccise 58 persone ferendone altre 500 prima di suicidarsi lasciando il gesto nel mistero, malgrado l’opportunistica rivendicazione dell’Isis.
L’anno prima, il 12 giugno 2016, era stato uno statunitense di origine afghana, Omar Mateen, a uccidere 49 persone e ferirne altre 50 in un club frequentato dalla comunità Lgbt a Orlando, in Florida prima di essere freddato dalle forze dell’ordine.
Più recenti la strage di Sutherland, in Texas, del 5 novembre 2017, dove un uomo uccise 25 persone in una chiesa e quella di Parkland, in Florida, dove il 14 febbraio 2018 il 19enne Nikolas Cruz ne freddò 17 in un liceo. E pochi mesi fa, il 31 maggio 2019 un dipendente municipale di Virginia Beach, in Virginia, ha sparato sui colleghi facendo 12 morti.