Fondatore del gruppo di Scicli, che raggruppa diversi pittori realisti, Piero Guccione – scomparso ieri a 83 anni – era la guida di un gruppo di artisti che operava nell’estrema periferia, lontano dalla velocità consumistica alla quale neppure l’opera d’arte riesce a sottrarsi. Parole di Renato Guttuso, di cui il maestro ragusano fu assistente alla Accademia delle Belle Arti di Roma.
Prima della consacrazione internazionale, con un crescendo esposizioni in tutto il mondo, personalità civile e morale, è stato un grande pittore che ha scelto di dipingere la bellezza del Creato. Guccione consegna alla storia dell’arte una produzione di ampia ricchezza poetiche formale, con il pastello a comporre interpretazioni naturalistiche e con una visione del Mediterraneo in grado di irradiare riflessioni sul piano esistenziale ed estetico.
dopo due decenni di permanenza a Roma, dal 79 il maestro Guccione trasformò le sue radici in uno scrigno di ispirazione nella sua casa studio di Contrada Quartarella, terra d’infanzia immersa nelle campagne tra Scicli e Modica.