Chiarezza sui fondi destinati ai disoccupati meridionali. Lo chiede l’Europa che minaccia blitz in tre regioni: Calabria, Sicilia e Campania. Nel mirino le decine di milioni di euro che hanno ricevuto per finanziare il progetto Garanzia Giovani.

Ma anche sull’entità delle cifre in gioco non c’è chiarezza. A Reggio Calabria sono piovuti 37,4 milioni di euro dal 2000 al 2006, mentre dal 2007 al 2013 la Regione ha incassato un altro assegno da 22 milioni. Totale: 59,4 milioni, È andata meglio a Napoli, che ha beneficiato di un contributo da 139,9 milioni spalmato dal 2007 al
2013: nello stesso periodo, Palermo ha preso 88.7 milioni.

Il giallo dei bonifici

A questi bonifici partiti direttamente da Bruxelles, le Regioni hanno aggiunto altri contributi extra – verosimilmente statali -ma la burocrazia ha fatto scendere una nebbia fittissima che avvolge le cifre definitive. Tanto che Martina Dlabajovà, deputa-
ta della Repubblica ceca (gruppo Liberale) nonché vicepresidente della Commissione per il controllo dei bilanci, ha annunciato che chiederà «maggiore trasparenza sui dati da parte di tutti i Paesi membri dell’Unione europea», perché certe difficoltà non sono un’esclusiva italiana.

Si muove la Corte dei Conti

Non a caso, la Corte dei Conti del Vecchio continente sta già setacciando i bilanci di tutti i Paesi membri, con l’obiettivo di produrre – nel 2017 – una relazione sull’efficacia dei contributi del progetto garanzia giovani, ovvero il piano per abbattere la disoccupazione dei ragazzi. Parallelamente a queste verifiche, che verranno realizzate a campione e che potranno coinvolgere anche l’Italia, si è mossa la già citata Commissione parlamentare di controllo dei bilanci. In agenda ha fissato tre giorni di blitz in una regione del Sud per assicurarsi che i profumati assegni partiti dal bilancio dell’Unione europea – su input della Commissione guidata prima da Barroso e ora da Jean-Claude Junker – abbiano prodotto dei risultati.