Antonio Troise
Una crisi così acuta fra Occidente e Russia non si vedeva dai tempi della guerra fredda. Sfoggio di muscoli e diplomazie costrette agli straordinari per ricucire gli strappi ed il peggio. Da una parte Theresa May, la premier britannica: deve dimostrare di non essere un inquilina per caso di Downing Street e, soprattutto, deve far sapere al mondo che anche lei, come le donne che l’hanno preceduta, è una lady di ferro. Soprattutto ora che la Gran Bretagna deve sempre di più fare i conti con l’effetto Brexit ed evitare di perdere posizioni nello scacchiere mondiale della geopolitica. Dall’altra parte, c’è il Putin super-star tra i leader mondiali, impegnato a tempo pieno nella campagna elettorale (il voto è previsto per domenica), pronto a giocare tutte le sue carte per riconquistare il consenso perduto fra le mura domestiche a causa di una crisi economica che non accenna a finire. Al centro, fra i due contendenti, la brutta storia di Salisbury, con una spia russa e la figlia avvelenati, un poliziotto finito in ospedale e le solite operazioni di insabbiamento dei servizi segreti su entrambi i fronti.
Eppure, questa volta, si è giocato con il fuoco. Anzi, con un gas, quello nervino, inventato negli anni Settanta e straordinariamente potente. La May si è lanciata in un vero e proprio ultimatum a Putin ed ha azzardato, in Parlamento, l’accusa di un “atto di forza illecito” nel territorio britannico. Quanto basta, insomma, anche per scatenare l’eventuale reazione della Nato. Da parte sua, Putin non ha alcuna intenzione di rispondere alle dichiarazioni della premier britannica. E, a Mosca, è già partita una campagna mediatica a 360 gradi con un solo obiettivo: dimostrare che la vicenda di Salisbury è solo una gigantesca montatura contro il gigante russo. Insomma, nessun cedimento.
Solo oggi sapremo se le minacce della May sono concrete e, soprattutto, se le eventuali ritorsioni contro l’impero di Putin saranno solo di marca britannica. E’ ovvio che con un’Inghilterra praticamente già fuori dall’Unione Europea, le eventuali contromisure economiche avranno un effetto ridotto. Mentre, dall’altra parte, il presidente russo non esiterà a sparare ad alzo zero contro la “presunta” lady di ferro soprattutto per incassare un ulteriore dividendo politico alle prossime elezioni. La verità, Putin sta cercando di difendere l’immagine del Paese a tutte le latitudini, dalla Siria alla Turchia. Con l’obiettivo di spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dai tanti problemi interni a quelli di politica estera. Con la Gran Bretagna debole per la Brexit e con la Casa Bianca occupata da Trump il leader russo può vincere facile. In attesa di domenica, quando le urne lo avranno di nuovo indicato come presidente.
Fonte. L’Arena