“Dittatura a norma di legge”. Lo scrive in un tweet Beppe Grillo, rilanciando l’intervento in Aula del senatore M5S Carlo Martelli contro il provvedimento sulle riforme. “Vorrei smontare delle balle, chiamiamole così, che vengono dette dal signor Renzi – esordisce Martelli – Parlo del vostro governo, non di voi, perché spero che abbiate qualcosa che batte nel vostro petto e che queste cose le sentiate. Noi, infatti, siamo rappresentanti della Nazione, di tutti i cittadini, non siamo rappresentanti della poltrona che occupiamo. La prima balla è che il Parlamento non deve essere di ostacolo al governo. Questo l’ha detto il signor Renzi. Ho già la pelle che mi si è alzata di un centimetro. Il Parlamento è un ostacolo? Queste cose le ho sentite dire solo nei regimi totalitari, neanche in quelli autoritari”. “La seconda balla: l’Unione europea ci ha chiesto di fare le riforme. E’ una mezza verità – incalza il senatore grillino – potremmo chiamarla, nella neolingua, una volontaria campagna di disinformazione, invece di bugia. L’Unione europea, infatti, ci ha detto di fare le riforme, ma non queste: ci ha detto di fare riforme economiche e del mercato lavoro. Ma noi abbiamo fatto male pure quelle”. Martelli si sofferma poi sul “patto con zio Silvio”. “In questo patto il signor Berlusconi cede tutto -osserva- vi dà una legge elettorale con la quale non va al governo, perché i numeri sono quelli, e una riforma dell’assetto istituzionale in cui chi vince prende tutto; in cambio non prende niente. Che tipo di negoziato sarebbe questo? Pensate che quella persona, che è arrivata dove è arrivata, abbia questa capacità negoziale, di sedersi ad un tavolo dicendo: ti do tutto e non prendo niente? No. Vuol dire che c’è sotto qualcosa, ma non lo conosciamo. Non vuol dire che non ci sia”.