Esclusi, ‘riciclati’ da altri partiti, diffide e ad oggi nessun numero sulle parlamentarie: e’ ancora polemica sulle liste di M5s e ad accendere il malumore nella base, c’e’ quella che viene definita una ‘deriva’ del Movimento: da una parte, l’apertura ai candidati esterni su cui molti storcono il naso non vedendosi ‘premiati’ dopo anni di lavoro sul territorio; e dall’altra, soprattutto, il coinvolgimento di tanti che hanno avuto un passato in altre forze politiche. Passato che viene alla luce un minuto dopo la presentazione alla stampa, vedi il caso dell’ammiraglio Rinaldo Veri, il primo ad essere presentato da Luigi Di Maio al Tempio di Adriano e il primo a doversi ritirare perche’ gia’ consigliere comunale a Ortona con una lista civica vicina al Pd. E tanti sono gli altri venuti alla luce. In ambienti 5 stelle, pero’, c’e’ chi liquida la questione dicendo che se si vogliono le competenze, e’ inevitabile che si trovino tra coloro che hanno un passato politico. Certo, non manca la “delusione” e i mal di pancia tra i duri e puri del Movimento che rimpiangono i tempi in cui non c’erano tutte queste deroghe.
Tra l’altro, si da’ per scontata, secondo quanto viene riferito, una percentuale a due cifre di parlamentari che comunque finiranno per ‘tradire’ il gruppo per passare al Misto o andare in altri partiti. Una percentuale fisiologica del 10% o anche piu’, come quella che gia’ Beppe Grillo aveva previsto nelle elezioni di 5 anni fa. Luigi Di Maio pero’ difende le sue scelte. E sui candidati dice netto: “”Abbiamo l’unica squadra di candidati diversa mentre gli altri hanno preso o fedelissimi o impresentabili. Noi abbiamo aperto liste e fatto arrivare persone che porteranno competenze, storie personali ed entusiasmi. Oltre ai parlamentari uscenti. Tutto questo ci deve rendere orgogliosi. E’ incredibile che i giornali fanno le pulci ai nostri candidati quando di la’ c’e’ ‘Giggino ‘a purpetta’ che era l’autista di Raffaele Cutolo, il capo della Nuova camorra organizzata…