Riflessioni poetiche di fine estate che hanno riportato alla mente sensazioni ed emozioni che a volte sembrano assopite nel nostro intimo ma che sono sempre pronte a emergere se risvegliate dall’ispirazione: questo il leitmotiv dell’incontro che si è tenuto ieri (30 agosto 2018) presso la Sala delle Arti del Parco Borsellino a Gravina di Catania con al centro “Oasi perdute”, l’ultima fatica letteraria di Cristina Tornali. All’evento hanno partecipato il primo cittadino Massimiliano Giammusso e l’assessore alla Cultura Patrizia Costa: «Siamo stati felici di poter ospitare questa iniziativa perché riteniamo che la vita pubblica di una comunità debba avere sempre più occasioni per poter attingere al patrimonio culturale immateriale qui rappresentato dalla Poesia – ha sottolineato il sindaco – l’obiettivo è quello di accrescere l’interesse nei confronti di questa forma d’arte letteraria anche e soprattutto nelle giovani generazioni».
Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’assessore Costa:«La grande partecipazione del pubblico testimonia come la nostra città stia recuperando la vivacità culturale che le spetta. Abbiamo avuto anche il piacere di ospitare per l’occasione i Consoli onorari in Sicilia di Turchia e Grecia, rispettivamente Domenico Romeo e Arturo Bizzarro, quello del Senegal Franco Ruggeri, dell’Azerbaijan Domenico Coco e dell’Ucraina Domenico Platania. Cristina Tornali ha ricevuto di recente la menzione di merito al premio internazionale “Quasimodo” proprio dal figlio del poeta Alessandro.
L’evento – ha concluso l’assessore – è stato patrocinato dal Comune di Gravina di Catania e organizzato dall’Ain Onlus (Associazione italiana Neurodisabili) e dall’Ordine internazionale dei Cavalieri di Pythias». «Il vulcano, l’eredità greca e il legame con la Sicilia sono al centro del lavoro dell’autrice – ha commentato il prof Emilio Galvagno – una traccia chiara del percorso interiore cantato in versi all’interno del libro». «In questo periodo storico bisogna rivalutare il potenziale comunicativo della poesia – ha sottolineato il giornalista Umberto Teghini che ha moderato l’incontro fornendo inoltre molti spunti al successivo dibattito – anche perché i social network rischiano di fagocitare la diffusione dei contenuti che devono essere letti con maggiore attenzione».
«La poesia deve necessariamente fare i conti con la società – ha dichiarato in chiusura Cristina Tornali – anche partendo da una prospettiva intimistica, il poeta si confronta con il mondo che lo circonda e deve riuscire a ottenere una portata simbolica dei propri versi, in modo da renderli universalmente validi e non necessariamente legati alla quotidianità». Alla fine dell’incontro ha preso il via la mostra fotografica “Graffi d’autore” di Nino Gullotti a cura di Milena Di Grazia.