Oggi gli amministratori di Roseto Valfortore, un piccolo comune sui monti della Daunia, e le loro famiglie resteranno a casa per protestare contro lo stato di abbandono in cui versa il paese. abbandono che lo stesso primo cittadino, Lucilla Parisi, addebita al disinteresse dei governanti.
Il tema principale è quello della rete stradale: la Provinciale 130 che collega Lucera al confine con la Campania passando, appunto, per Roseto è ai limiti della praticabilità. Il governo ha recentemente destinato 24 milioni alle strade della Capitanata e provincia. Ma non è sufficiente. In gioco, per la sindaca, c’è la sopravvivenza dei piccoli comuni, per i quali chiede politiche di fiscalità agevolata: “Ora basta, se all’inizio era una semplice provocazione, ora è un dato di fatto. Noi domenica a votare non andiamo. Nessuno merita il voto, tutti ci hanno preso in giro. E non è solo la questione delle strade. Ci sentiamo completamente abbandonati, non possiamo esistere solo quando c’è una competizione elettorale. Noi qui ci viviamo e lavoriamo, vivono i nostri figli ai quali abbiamo l’obbligo di far capire che non devono partire. Ma come si fa? Ci sentiamo troppo soli, amareggiati, delusi e presi in giro dalle istituzioni. Pertanto diserteremo le urne”.
In paese non tutti sono sulla stessa linea d’onda del primo cittadino e c’è chi non intende rinunciare al diritto di scegliere.