Si sono ribellati al potere della camorra casalese denunciando e facendo arrestare gli esattori del clan. Uno smacco per una delle cosche da sempre piu’ radicate sul territorio, soprattutto perche’ a collaborare con i carabinieri sono stati tre operatori economici, due costruttori edili che hanno numerosi cantieri nel casertano e il titolare di un ipermercato di Villa Literno. Le loro dichiarazioni sono confluite nell’ordinanza d’arresto emessa dal gip del Tribunale di NAPOLI su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, notificata dai carabinieri di Caserta questa mattina a tre estorsori, due dei quali gia’ detenuti, ovvero Antonio Schiavone di 54 anni e Vincenzo Schiavone di 47, fratello del sacerdote indagato nell’ambito delle indagini sulla latitanza del boss Nicola Panaro. Con loro e’ finito in cella anche Domenico Luongo, l’unico in liberta’, arrestato a Casal di Principe e gia’ coinvolto nelle indagini sull’omicidio di Michele Orsi (imprenditore ucciso da Giuseppe Setola e dal suo gruppo di fuoco il primo giugno 2008). Con i tre arresti di stamani gli inquirenti hanno in pratica smantellato il gruppo vicino al clan Bidognetti che negli ultimi tempi ha taglieggiato gli imprenditori nei comuni di Villa Literno e Cancello e Arnone; a guidarlo erano Vincenzo Della Corte e Mario Cavaliere, storici affiliati al clan fondato dal boss noto come “Cicciotto ‘e Mezzanotte”, arrestati nel luglio scorso sempre grazie alle dichiarazioni delle vittime. Gli estorsori del clan, e’ emerso, si sarebbero presentati in particolare in un cantiere edile di Cancello e Arnone, dove e’ in corso la costruzione di abitazioni di edilizia popolare e agevolata per un valore totale dell’appalto di nove milioni di euro, minacciando di interrompere i lavori nel caso in cui non fosse stata pagata la tangente, pari a una percentuale tra il 5% e il 10%, di gran lunga superiore dunque al mezzo milione di euro. I due imprenditori edili pero’ non si sono piegati e hanno denunciato i numerosi tentativi fatti dagli esattori. Nel mirino e’ poi finito il titolare di un ipermercato di Villa Literno, cui e’ stata chiesta a piu’ riprese una tangente di 5 mila euro. “Se non paghi, farai la stessa fine di quello che e’ stato rapinato, perche’ solo noi controlliamo il territorio e vi possiamo proteggere”, queste le parole pronunciate da uno degli aguzzini nei confronti dell’imprenditore per ricordargli che il controllo del territorio negli anni e’ stato sempre appannaggio degli uomini del clan. Anche in questo caso, l’operatore non ha pagato e ha infine collaborato con i carabinieri. “Gli imprenditori hanno capito che lo Stato e’ presente, inoltre anche la crisi economica li spinge a non accettare queste richieste” ha spiegato il capitano Michele Centola, che ha condotto le indagini insieme al tenente Salvatore De Falco del Nucleo Operativo della compagnia di Casal di Principe