Si deve credere che quando si parla di tipologie di problematiche, soprattutto quanto si parla di dipendenze -e nel caso che ci interessa di quelle derivanti dall’abuso del gioco d’azzardo e del gioco della roulette – sia opportuno e soprattutto indispensabile, che chi esprime un parere, oppure una spiegazione, sia un professionista e non un qualsivoglia soggetto che faccia valutazioni soggettive del problema, a volte persino condizionate da un indirizzo politico in modo che la problematica sia più o meno grave in base al colore che la rappresenta.
Dopo questa “orribile premessa” si vuole passare alle espressioni professionali di un psicoterapeuta relativamente ai temi del gioco responsabile e del gioco problematico e cosa esattamente questo significhi, ma soprattutto quali possono essere gli strumenti più idonei per contrastare il secondo. Giocare responsabilmente in sostanza significa essere al corrente dei rischi che si corrono quando i comportamenti collegati al gioco escono dal controllo personale e sfociano in comportamenti compulsivi.
Relativamente a questo, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale per far conoscere agli individui i comportamenti che possono essere considerati a rischio e su quali comportamenti bisogna attenzionarsi per poter riconoscere un eventuale problema di gioco problematico. Quindi, rafforzare i servizi di prevenzione significa rendere pubbliche informazioni utili che possano essere d’aiuto per poter giungere più facilmente all’attenzione di un professionista prima che la situazione degeneri in “patologica” e di conseguenza affrontarla diventa più “complicato”.
Sempre lo stesso psicoterapeuta vuole affrontare il discorso relativo ai “divieti” poiché questi implicano moltissimi fattori come accade in tanti Paesi per la legalizzazione delle sostanze: più che parlare di divieti, si dovrebbero ipotizzare restrizioni e controlli maggiori, soprattutto relativamente ai minorenni che ancora oggi accedono al gioco in modo troppo semplice. Questo vale anche, e forse soprattutto, per il gioco online, privo di limitazioni e facilmente usufruibile: questo segmento del gioco stimola ancora di più comportamenti incontrollati del soggetto che ne usufruisce.
Si ritorna, quindi, all’inserimento di campagne educative e preventive che potrebbero essere uno strumento assai utile per ridurre i rischi legati al gioco problematico. Poi, ovviamente, la riduzione dei punti di accesso al gioco ed un maggiore controllo sui minorenni sono altri punti da considerare positivamente come misure a tutela dei consumatori. Ed ecco, successivamente, che lo psicoterapeuta in questione si esprime relativamente al riconoscimento dei sintomi più comuni che possono far comprendere che si è in presenza di un soggetto probabilmente “toccato” dal gioco problematico.
Uno degli atteggiamenti più comuni in soggetti “problematici” è la incapacità di fermarsi e di porsi dei limiti una volta che si è iniziato a giocare, poi un’altra cosa che può allarmare è l’intensità con cui la persona pensa al gioco durante la sua giornata e nel desiderio costante di “mettersi in gioco” per misurarsi con l’apparecchiatura da intrattenimento. Nel disturbo da gioco d’azzardo vengono compromesse alcune aree della vita della persona: il lavoro e le relazioni sociali.
Molti soggetti coinvolti nel gioco problematico vivono nella illusione incontrollata che continuando a giocare riusciranno a recuperare le somme perdute e danno vita a comportamenti compulsivi difficili da contenere. Mentre un altro aspetto importante relativo al gioco è il pensiero che questo sia una evasione dagli stati d’animo che si stanno vivendo in quel momento: rabbia, ansia, tristezza che con il gioco sembrano svanire.