«Sono 20mila i posti di lavoro a rischio in Puglia, a causa della possibilità che la giunta Emiliano neghi la proroga dell’entrata in vigore della legge regionale contro il gioco patologico». È l’allarme che parte dal movimento «Noi non siamo solo numeri», nato per perorare la causa di tutte le piccole aziende, soprattutto bar e tabaccherie, che secondo la nuova legge regionale contro le ludopatie i fase di discussione, dovrebbero scomparirew in una fascia di 500 metri da luoghi sensibili.
«Se tale norma dovesse essere applicata nella sua interezza – spiegano in un documento – costringerebbe 6.000 imprese a decidere se spendere ingenti capitali per spostare le proprie attività o chiudere del tutto. Con inimmaginabili conseguenze su 20mila lavoratori pugliesi del settore, senza considerare lo tsunami sull’indotto quantificabile in diversi milioni di euro». In Puglia lo scenario paventato è il più disastroso, colpirebbe giochi come SuperEnalotto, Gratta e vinci, Gioco del lotto, Scommesse e Slot.
Invece Lazio, Toscana e Lombardia hanno già deciso che le regole tuteleranno le imprese esistenti e i lavoratori, vincolando il «distanziometro» solo alle nuove sale, come da intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata (firmata anche da Emiliano) del settembre 2017 e integrando i divieti alle fasce orarie. Abruzzo e Liguria hanno lasciato invariato lo stato delle cose e ritenuto più equo prorogare l’attuazione della norma in attesa di una disciplina nazionale organica, attesa per i primi mesi del 2019.
Dubbi anche sulla reale efficacia di questa norma. A riguardo si sono espressi sia l’Istituto Superiore di Sanità sia l’Eurispes con uno studio indipendente. Il verdetto: il «distanziometro non incide in alcun modo sulla ludopatia». Senza contare che il mondo del gioco ricadrebbe nel baratro dell’illegalità come prima della regolamentazione del 2004.
La scelta di applicare il «distanziometro» anche alle sale, tabacchi e bar esistenti sa più di proibizionismo che di tutela.Entro la fine del mese Emiliano e la sua giunta dovranno prendere una decisione. Il mondo del gioco legale da alcuni giorni invoca il buon senso del presidente e lo fa con un movimento organizzato dai lavoratori che prende il nome di «Non siamo solo numeri». SuChange.orgla petizione con 10.000 firme ottenute in meno di cinque giorni, sul sito un manifesto d’intenti riassunto in sei punti, su Facebook decine di video messaggi dei lavoratori ed oltre 30.000 visualizzazioni: questi i numeri che descrivono il fenomeno e che sono la cartina al tornasole della gravità della situazione. Intanto anche le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Puglia si schierano al fianco dei lavoratori e convocano per il 30 ottobre un sit-in davanti al Consiglio Regionale.
«La lotta al gioco patologico d’azzardo non può trasformarsi in una caccia alle streghe – si legge sulla pagina Facebook di Non siamo solo numeri – Noi non siamo solo numeri. Siamo padri, madri, fratelli, sorelle. Siamo persone con famiglie che contano su di noi. Siamo onesti lavoratori. Siamo persone perbene».