Il consigliere regionale Cannizzaro, insieme al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria Antonio Marziale, ha recentemente presentato una proposta di legge dal titolo “Strumenti educativi per sottrarre i minori ai rischi del gioco d’azzardo, diretti e derivanti da azioni convulsive patologiche”. Come sottolineato dai promotori, il testo normativo nasce dall’esigenza di trovare nuove ed efficaci soluzioni per contrastare il gioco d’azzardo patologico concentrando gli sforzi soprattutto su interventi di informazione, educazione e comunicazione che coinvolgano associazioni, cittadini, famiglie, insegnanti e soprattutto i giovani, che sono una delle fasce esposte maggiormente esposte al rischio di sviluppare una dipendenza.
L’aspetto interessante di questa proposta è che, pur riconoscendo la serietà del fenomeno del gioco d’azzardo patologico, sceglie di affrontarlo non puntando sui divieti, come invece è accaduto in altre iniziative, quanto piuttosto sulla responsabilizzazione dei possibili utenti, fornendo loro strumenti che li possano mettere in grado di assumere comportamenti maggiormente consapevoli e responsabili.
In particolare, in riferimento ai minori, Antonio Marziale ha sottolineato come uno dei problemi sia l’impegno degli adulti a fornire ai giovani delle alternative all’intrattenimento online, dando loro l’opportunità di divertirsi con altre tipologie di svago.
Questa sottolineatura, insieme ai punti evidenziati sopra, è da considerarsi particolarmente interessante perché evita la demonizzazione del gioco d’azzardo in sé e punta invece al fornire opzioni di scelta ai ragazzi e alla creazione di cittadini maturi, in grado di fare le proprie scelte.
Infatti, è possibile giocare online in diversi casinò autorizzati come LeoVegas, che è tra i più riconosciuti del settore, e scommettere responsabilmente entro limiti ragionevoli e sicuri. Anzi, i casinò online promuovono il gioco responsabile dando la possibilità ai giocatori di fissare i propri limiti di deposito o di puntata, inoltre non consentono l’accesso al gioco ai soggetti che non abbiano raggiunto il diciottesimo anno di età, stabilendo una barriera contro il gioco minorile.
Il Comitato regionale per le comunicazioni (Co.Re.Com) della Calabria ha accolto con favore l’iniziativa di Cannizzaro e Marziale, aggiungendo come l’AgCom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) abbia da tempo emanato direttive volte a porre in essere sistemi di monitoraggio e contrasto del fenomeno del gioco patologico, con particolare attenzione ai giovani. In particolare, il Commissario Martusciello ha spesso riaffermato come sia necessario trovare nuove regole per la comunicazione e la pubblicità fatta dagli operatori di gioco, siano esseri agenzie di scommesse o siti di gioco a distanza.
Come in altri Paesi europei, anche in Italia non esiste un espresso divieto di comunicazione pubblicitaria a pagamento da parte degli operatori autorizzati, tuttavia è chiaro come una regolamentazione precisa del settore possa essere una delle risorse da considerare in materia di contrasto al gioco patologico. Per Martusciello, quando si tratta di pubblicità, si deve innanzitutto parlare di codici di autodisciplina da promuovere presso esercenti ed imprese del settore, maggior coinvolgimento del pubblico e di co-regolamentazione. Nel maggio scorso, il Commissario aveva infatti dichiarato: “L’appello alla correttezza e all’etica degli operatori del settore resta un importante strumento di tutela che necessita, però, anche di essere ancorato e supportato da una regolamentazione specifica”.
Tornando alla realtà calabrese, proprio in linea con il pensiero di Martusciello, il Co.Re.Com è in procinto di avviare un progetto di monitoraggio della pubblicità del gioco sulle emittenti private. Il programma prevede un’analisi a campione deii palinsesti di diverse Tv locali per rilevare con che frequenza ed in che orari gli spot pubblicitari sul gioco vengono trasmessi. Questo studio è il primo passo verso le misure prospettate dal Commissario di AgCom.