Dal sito di Gianfranco Gallo
Perdete un minuto a leggere, ne vale la pena.
Stamattina mi ha scritto in privato la sorella di Massimo Troisi, Patrizia, io le ho risposto. Ci tengo a precisare che non ci conosciamo di persona.
Patrizia Troisi: Buongiorno Gianfranco,Ieri sulla nostra Napoli si e’ spenta ancora una luce.Qlla che ci riscalda il cuore, qlla che ci fa essere orgogliosi di appartenere a qst citta’, ogni luce che si spegne ci fa sentire piu’ soli, pensiamo a qnt calore avremmo potuto ancora sentirci addosso…Eduardo, Toto’ Peppino, Viviani, Taranto, Gallo, Merola, Massimo, Pino…. Grazie x tutto qllo che ci avete lasciato, grazie anche da parte dei nostri figli. Voglio farti solo una domanda: secondo te si puo’ essere sepolti in un altra citta’ che nn sia la tua Napoli?un abbraccio e….. Tanto buon lavoro..
.Gianfranco Gallo: Cara Patrizia , essendo la sorella di Massimo , sei mia sorella. Rispondo alla tua domanda con piacere. Personalmente credo che una volta morti, la presenza sia negli altri, cioè voglio dire che mio padre vive in me , Massimo in te e così via. Li portiamo a spasso noi, con i gesti uguali, con i pensieri, con le espressioni del volto e i movimenti del corpo involontari. In certi casi poi, come quelli di tuo fratello o di Toto’, le “imitazioni involontarie” appartengono ad una massa: tutti abbiamo avuto un vecchio zio che somigliava a Toto’ o un cugino, un amico, che parla come Massimo, perché lui e Toto’ , come Eduardo o Pino, sono parenti dell’intero popolo napoletano, un popolo che li porterà a spasso per sempre. Non credo nel luogo di culto in se, siamo noi stessi il culto. Tuttavia le morti di personaggi celebri si trasformano in business e allora, quando si parla di artisti napoletani importanti, credo che tutti loro avrebbero dovuto pensare a portare qualcosa a questa terra benedetta e maledetta anche una volta passati dal visibile all’invisibile. Dunque io, se fossi molto famoso, se sapessi di portare anche solo due euro con la vendita di un mazzetto di fiori ad un povero fioraio di Napoli che non se la passa bene, magari comprati da qualcuno che viene da un’altra città per farmi visita al camposanto, lascerei nelle mie volontà l’obbligo di farmi “fare il morto” a Napoli.vi voglio bene
Patrizia TroisiAnch’ io!!! Ti auguro ogni bene!!
Gianfranco Gallo: posso pubblicare la nostra conversazione? secondo me è molto bella.
Patrizia Troisi: Puoi fare qllo che vuoi! Io ho stima di te, siamo un unica famiglia della nstr Napoli!